Forme di influenza molto virulente possono provocare danni permanenti ai polmoni, con conseguenti complicanze respiratorie. Per il momento non ci sono trattamenti efficaci che contrastino il fenomeno. Uno studio dimostra che infusioni di cellule staminali multipotenti potrebbero contrastare i danni provocati dall’influenza H5N1, detta anche influenza aviaria.

Gli scienziati hanno fatto crescere in co-coltura cellule epiteliali alveolari con cellule staminali multipotenti umani e con fibroblasti di controllo del polmone umani. L’intento era verificare come i due tipi di cellule influenzino le funzioni delle cellule epiteliali alveolari all’interno dell’epitelio polmonare. Dalla ricerca risulterebbe una migliore influenza delle cellule staminali multipotenti rispetto ai fibroblasti.

La vicinanza con le cellule staminali pare aver aumentato la capacità delle cellule epiteliali alveolari di trasportare fluidi dal lato apicale a quello basale dei polmoni. Sembra inoltre aver migliorato la loro funzione come barriera contro il passaggi di soluti. Gli studiosi hanno quindi trapiantato cellule staminali multipotenti umane in topi anziani e colpiti dal virus H5N1. Il trattamento ha aumentato il tasso di sopravvivenza delle cavie e diminuito la perdita di peso causata dall’infezione. Gli animali trattati con le cellule staminali multipotenti hanno inoltre mostrato migliori funzioni di trasporto dei fluidi e minore accumulo di proteine nel liquido di lavaggio broncoalveolare.

Lo studio fornisce ottimi spunti per l’uso delle cellule staminali multipotenti nel trattamento di complicazioni associate alle infezioni virali. La criticità maggiore è però legata all’uso di cellule provenienti da donatori, che potrebbero provocare crisi di rigetto. Al momento sono in corso diversi trial clinici che stanno valutando la questione, in modo da trovare applicazioni cliniche sicure per i pazienti. Altre ricerche stanno studiando la combinazione di cellule staminali multipotenti con i normali trattamenti contro l’influenza.