Alcuni ricercatori texani hanno usato il sangue cordonale per elaborare una nuova terapia contro leucemia e linfoma. La ricerca preclinica mostra che è possibile modificare le cellule del cordone affinché riconoscano ed eliminino le cellule tumorali. Le cellule modificate sono inoltre dotate di un meccanismo di autodistruzione, nel caso in cui innescassero una risposta infiammatoria.

Le fasi I e II dei trial clinici sull’essere umano sono iniziati a giugno. Lo studio ha coinvolto pazienti affetti da recidive o da forme resistenti di leucemia linfatica cronica o acuta. Sono tutte forme di tumore che coinvolgono i globuli bianchi, in particolare i linfociti B. Una possibile soluzione è presente nello stesso sistema immunitario, nella forma delle cellule NK.

Le cellule NK sono killer naturali delle cellule tumorali. Pur essendo molto potenti, vivono poco e non riescono a stare al passo con lo sviluppo del tumore. I ricercatori sono però riusciti ad ottenere cellule NK più longeve e specializzate a partire dal sangue cordonale. Hanno aggiunto recettori chimerici per l’antigene (CAR) alle cellule del cordone. Il recettore le indirizza verso CD19, una proteina che si trova sulla superficie dei linfociti B.

Le cellule NK modificate hanno aumentato il tasso di sopravvivenza delle cavie malate. Si sono infatti dimostrate killer molto più efficienti rispetto a quelle che si trovano naturalmente nel sangue. I test hanno inoltre dimostrato che quelle ottenute dal cordone ombelicale sono di gran lunga superiori rispetto a quelle ricavate dal midollo. In più, l’uso del sangue cordonale scongiura il rischio di rigetto.

Il team di ricerca sta studiando come applicare le cellule NK ad altre forme di tumore.

Fonte: mdanderson.org