Uno studio guidato dalla dottoressa Samantha Butler ha svelato la chiave del senso del tatto. Ha inoltre sfatato una credenza comune riguardante una certa classe di proteine presenti nel midollo spinale. Grazie alle scoperte, un giorno si potrebbero usare le cellule staminali per restituire il tatto a pazienti paralizzati.

Durante lo sviluppo del midollo spinale, le proteine BMP stimolano la crescita e la proliferazione dei neuroni. Si credeva che le diverse concentrazioni di BMP fossero correlate con la formazione di diversi tipi di interneuroni sensoriali. A seconda del livello della proteina, si pensava si formasse un tipo di interneuroni piuttosto che un altro. Una convinzione però priva di evidenze scientifiche.

I ricercatori della dottoressa Butler hanno manipolato la concentrazione di BMP nel midollo spinale di embrioni di pollo. Hanno scoperto che un tipo specifico di BMP produce sempre una tipo specifico di interneuroni, al di là della concentrazione della proteina. La maggiore concentrazione di un certo tipo di BMP, però, spinge le cellule staminali a produrre interneuroni legati al tatto.

Gli interneuroni sensoriali creati controllano i movimenti stimolati dal tatto e il senso di posizionamento del corpo nello spazio. Due tipi di interneuroni che spesso mancano in quanti presentano lesioni al midollo spinale, con conseguenze devastanti sulla vita di tutti i giorni. Stimolarne la rigenerazione cambierebbe la vita a centinaia di persone.

Il midollo spinale non si rigenera in autonomia. Grazie alla scoperta, però, gli scienziati potrebbero trovare un modo per ricreare questi neuroni in laboratorio.

Fonte: medicalxpress.com