Mangiare pesce poco cotto o crudo in gravidanza espone al rischio di listeriosi, un’infezione pericolosa soprattutto per il feto. Come si colloca il salmone affumicato in tutto questo? Lo si può mangiare o è meglio starne lontane? Soprattutto, cosa fare se lo si è già mangiato?

Affumicare il salmone lo rende sicuro?

Il salmone crudo non è necessariamente pericoloso, a patto però che sia stato tenuto a -18°C per almeno 48 ore. Il problema è che, quando si mangia fuori di casa, è impossibile essere sicure che il trattamento sia stato eseguito nel modo giusto. Quanto ai congelatori di casa, non tutti raggiungono e mantengono temperature del genere.

Marinatura e affumicatura fungono in parte da cottura, ma neanche questi sono del tutto sicuri. Benché i due trattamenti riducano di molto il rischio di infezione, non riescono a “disinfettare” il pesce al 100%.

Per essere davvero sicure, bisognerebbe avere la certezza che il salmone sia stato abbattuto prima dell’affumicatura. Di nuovo, però, è impossibile dire se il procedimento sia stato fatto al 100% nel modo giusto.

L’ho mangiato comunque: e adesso?

Se una donna incinta mangia salmone affumicato cotto, va tutto bene: la cottura in forno o in padella basta per eliminare tutti i microrganismi pericolosi. Ovvio che non sia la stessa cosa che mangiarlo crudo, ma può essere un buon compromesso.

Se invece si mangia salmone affumicato crudo, qualche preoccupazione in più è legittima. Come detto sopra, affumicare il salmone lo rende meno rischioso del salmone crudo non abbattuto, ma comunque non basta.

Farsi prendere dal panico è inutile. Piuttosto, meglio tenere d’occhio il proprio stato di salute: i primi sintomi della listeriosi possono comparire dopo poche ore o nell’arco di 3 settimane. Assomigliano ai sintomi di un’influenza: febbre lieve, tremori, diarrea e dolori muscolari.

Se dopo aver mangiato salmone affumicato si dovessero presentare sintomi del genere, meglio parlarne con un medico. Altrimenti, basta stare più attente la prossima volta.