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Sonno e cellule staminali

La privazione del sonno, che significa dormire troppo poco e di buona qualità, è un serio problema di salute. Più di un terzo delle persone negli Stati Uniti riferisce di dormire meno del minimo raccomandato di sette ore per notte. La mancanza di sonno ha un impatto negativo sulla salute mentale e fisica. Problemi agli occhi come secchezza e prurito sono comunemente sperimentati dopo episodi di insonnia; mentre la perdita del sonno a lungo termine comporta un aumento del rischio di malattie agli occhi.

La cornea, che è lo strato di tessuto trasparente che copre l’occhio, è essenziale per assicurare la salute e la funzione oculare. La cornea è mantenuta dalle cellule staminali, che si dividono per sostituire le cellule morenti e per riparare piccole lesioni. L’attività delle cellule staminali corneali deve essere regolata con precisione per assicurare una produzione adeguata di nuove cellule corneali. Dunque, la disregolazione di queste ultime, può portare a malattie dell’occhio e a disturbi della vista.

In una ricerca, recentemente pubblicata su Stem Cell Reports, i ricercatori Wei Li, Zugou Liu e colleghi dell’Università di Xiamen, Cina, e della Harvard Medical School, Stati Uniti, hanno valutato come la privazione del sonno influenzi le cellule staminali corneali. I loro esperimenti su modelli murini hanno mostrato che l’insonnia a breve termine ha aumentato il tasso di moltiplicazione delle cellule staminali nella cornea.

Allo stesso tempo, la privazione del sonno ha alterato la composizione del film lacrimale protettivo. In questo modo, gli antiossidanti del film lacrimale nei topi privati del sonno, si sono ridotti. I ricercatori hanno scoperto che la composizione del film lacrimale aveva un impatto diretto sull’attività delle cellule staminali corneali e, cosa incoraggiante, l’applicazione di gocce lacrimali contenenti antiossidanti ha invertito l’eccessiva attività delle cellule staminali.

Lo studio ha rivelato che gravi effetti sulla salute della cornea, come l’assottigliamento e lo sfregamento della stessa e poi la perdita di trasparenza, si riscontrano dopo la privazione del sonno a lungo termine. Inoltre, le cornee dei topi privati del sonno per lunghi periodi, contenevano meno cellule staminali. Questo suggerisce che la stimolazione persistente dell’attività delle cellule staminali per periodi più lunghi, ha portato all’esaurimento e alla perdita delle cellule staminali corneali.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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