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Ottenuti dalle cellule staminali nuovi modelli di fibrosi cistica

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Alcuni scienziati dell’Università di Boston hanno ottenuto progenitori dei polmoni da cellule staminali umane. Ciò ha permesso loro di ottenere delle broncosfere e dei modelli di fibrosi cistica. I risultati consentiranno di capire come si formano sia i polmoni sani che quelli malati. La scoperta apre inoltre le porte all’elaborazione di trattamenti personalizzati per malattie dei polmoni.

I ricercatori hanno selezionato e purificato alcune cellule progenitrici dei polmoni, provenienti da soggetti malati. Questa fase è stata molto difficile e molto importante. Negli ultimi anni, infatti, altri scienziati hanno usato le cellule staminali indotte per ottenere cellule polmonari. Le cellule polmonari in questione erano però sempre mischiate a cellule di altro tipo e quindi inutilizzabili.

Gli autori dello studio hanno elaborato un modo per selezionare le cellule polmonari e separarle da tutte le altre. In un lavoro precedente avevano dimostrato che le cellule staminali hanno un gene chiamato Nkx2-1. Nel momento in cui si convertono in cellule polmonari, il gene viene espresso. È quindi bastato marcare il gene di verde per distinguere le cellule polmonari a colpo d’occhio.

Una volta separate le cellule polmonari, gli scienziati le hanno usate per ottenere dei polmoni umani semplificati. Gli organoidi contengono le cellule polmonari chiave e consentono di studiare lo sviluppo dei polmoni, di cui si sa molto poco. Dagli organoidi si possono inoltre ottenere cellule più mature e specifiche, essenziali per le funzioni polmonari.

Avere a disposizione dei polmoni in miniatura consente di studiare l’evoluzione di molte malattie, come la fibrosi cistica. Basta usare delle cellule ricavate da pazienti con la fibrosi cistica, per ottenere dei modelli della malattia. In questo modo si potrà predire come l’individuo risponderà ai trattamenti.

Fonte: bu.edu

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