Uno dei grandi problemi legati all’età è la perdita progressiva di tessuto osseo. La malattia si chiama osteoporosi e porta all’indebolimento delle ossa, con un aumento del rischio di fratture. I ricercatori dell’Università dell’Alabama hanno mostrato i meccanismi legati al fenomeno.

Secondo i ricercatori, la proteina Cbf-beta gioca un ruolo critico nel mantenimento delle cellule staminali delle ossa. Hanno studiato i livelli della proteina in cavie giovani e in cavie anziane. Hanno così scoperto che i topi anziati affetti da osteoporosi avevano livelli molto più bassi di Cbf-beta. In un secondo momento hanno eliminato la proteina da alcune cavie, che hanno iniziato a mostrare sintomi di osteoporosi.

Quando la proteina scarseggia, le cellule staminali delle ossa rallentano la produzione di osso. Aumenta invece la produzione di cellule adipose, con conseguenze negative anche sulla salute cardiovascolare. Mantenere intatti i livelli di Cbf-beta ridurrebbe quindi il rischio di osteoporosi. Aiuterebbe inoltre a mantenere stabile il rapporto tra massa grassa e massa magra.

Le ossa sono vive e si rigenerano in continuazione. Hanno quindi bisogno di un apporto continuo di osteoblasti, le cellule che producono il resto del tessuto osseo. Purtroppo, gli osteoblasti vivono solo tre mesi e non si riproducono. Tocca alle cellule staminali produrre osteoblasti; se le staminali falliscono nell’impresa, le ossa si indeboliscono.

Fonte: medicalxpress.com