Un gruppo di ricercatori dell’Università di Calgary, in collaborazione con alcune università portoghesi, ha sviluppato un nuovo trattamento contro il Parkinson a base di cellule staminali. Il trattamento non prevede trapianti, il che evita tutta una serie di rischi e conseguen[...]
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Calgary, in collaborazione con alcune università portoghesi, ha sviluppato un nuovo trattamento contro il Parkinson a base di cellule staminali. Il trattamento non prevede trapianti, il che evita tutta una serie di rischi e conseguenze negative legate alla pratica. La tecnica è ancora in fase di sviluppo, ma mostra opportunità terapeutiche di grande interesse.
Il Parkinson è una malattia che provoca la perdita di neuroni nel cervello, intaccando le funzioni motorie volontarie e involontarie. Chi è malato ha grosse difficoltà a comunicare e muoversi come desidera. Al momento non esistono cure, anche se ci sono molte ricerche in corso. Molte di queste si basano sull’uso delle cellule staminali per il trattamento della malattia: di solito si stimolano le cellule staminali in modo che diventino neuroni. Dopodiché si procede con il trapianto dei tessuti sani. Nonostante le premesse siano buone, gli studi sui modelli animali mostrano i pericoli legati al rischio di rigetto e all’assunzione continuata di immunosoppressori.
Lo studio in questione mira a evitare il trapianto e tutti i disagi ad esso collegati. I ricercatori hanno usato dei bioreattori per far moltiplicare cellule staminali mesenchimali umane. Dopodiché le hanno iniettate direttamente nel cervello di topi affetti da Parkinson. Qui le cellule si sono differenziate in neuroni, con un netto miglioramento delle condizioni delle cavie.
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