Un team giapponese del Centro Riken per la Biologia dello Sviluppo ha ottenuto un lembo di pelle da cellule staminali pluripotenti indotte di topo. La rivoluzione è che il tessuto, una volta impiantato sulle cavie, ha sviluppato peli e ghiandole sudoripare. La scoperta è un passo in più verso lo sviluppo di tessuto epiteliale funzionale in vitro.

Un primo tentativo di produrre tessuto epiteliale in vitro risale al 2014, da parte di un gruppo di ricercatori inglesi. Questi riuscirono a produrre del tessuto vivo ma privo di follicoli e ghiandole. I ricercatori giapponesi hanno quindi prelevato alcune cellule dalle gengive delle cavie e le hanno convertite in cellule staminali indotte pluripotenti. Hanno fatto in modo che fossero fluorescenti e le hanno coltivate in vitro, affinché formassero del tessuto con tre strati di pelle: epidermide, derma e grasso sottocutaneo. I ricercatori hanno poi trapiantato il tessuto in topi immunosoppressi, collegandolo a nervi e muscoli erettori del pelo.

John McGrath, professore di dermatologia molecolare al King’s College di Londra, ha commentato che lo studio è un grosso passo avanti nello sviluppo di tessuto per il trapianto. Dusko Ilic, ricercatore nel campo delle cellule staminali e autore dello studio del 2014, ritiene invece che il processo sia ancora troppo fuori controllo.

Takashi Tsuji, uno degli autori della ricerca, è ottimista: prevede che entro 10 anni la tecnica potrà essere testata anche sull’essere umano.