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Il sangue cordonale con una popolazione di monociti specifica protegge il cervello

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Il sangue cordonale con una popolazione di monociti specifica protegge il cervello

Per i genitori che hanno bambini affetti da paralisi cerebrale lo studio pubblicato dalla dottoressa Kurtzberg nel 2017 fu un traguardo incredibile, Di 63 bambini, 32 ricevettero da 10 milioni a 50 milioni di cellule staminali da sangue cordonale per kg corporeo e un anno dopo è stato dimostrato che 25 milioni di cellule per kg corporeo davano dei risultati di miglioramento netto se paragonati al placebo. I miglioramenti erano stati osservati nella capacità di compiere movimenti e nella capacità di sviluppare nuove connessioni neurologiche nel tratto motorio.

Patrick Rooney, uno dei bambini trattati all’epoca che aveva conservato le sue cellule staminali da sangue cordonale ha avuto netti miglioramenti motori. Prima dell’infusione trascinava una gamba e continuava a zoppicare, ora pratica lo sport, cammina e corre normalmente.

All’epoca non avevamo ancora capito quale fosse la popolazione cellulare responsabile di tutto ciò e perché il sangue cordonale avesse delle differenze rispetto a altre fonti di cellule staminali. Ora lo sappiamo grazie a uno studio pubblicato su PLOS a settembre 2019.

Le cellule mononucleate che derivano dal sangue cordonale sono state testate in uno studio clinico per trattare l’ipossia ischemica cerebrale.

I meccanismi alla base del funzionamento delle cellule mononucleate non sono ancora chiari e quindi i ricercatori hanno esposto colture di sezioni di cellule neuronali di topo a deprivazione di ossigeno e di glucosio per mimare l’ischemia e poi hanno trattato le sezioni di cervello alternativamente con cellule da sangue cordonale e con cellule da sangue periferico. I risultati hanno mostrato che le cellule mononucleate da sangue cordonale proteggono i neuroni dalla morte mentre le cellule mononucleate da sangue periferico falliscono nella protezione.

La protezione indotta dalle cellule di sangue cordonale è attivata particolarmente dai fattori rilasciati piuttosto che dal contatto diretto cellula-cellula tra le cellule neuronali danneggiate e le cellule mononucleate del sangue cordonale.

Per capire quale popolazione cellulare fosse attivata i ricercatori hanno rimosso selettivamente tutte le popolazioni di cellule mononucleate e hanno individuato che il ruolo protettivo proveniva da un’unica popolazione chiamata monociti CD14.

Ecco perché è cosi importante conservare le cellule da sangue cordonale!

Fonte: PLOS, September 2019

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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