E’ una bozza, ossia un frammento di tessuto che riproduce i tre strati della pelle, compresi ghiandole sebacee, circuiti nervosi e bulbi piliferi: è un laboratorio vivente per studiare malattie dermatologiche e sperimentare farmaci. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve ai ricercatori coordinati da Karl Koehler, dell’università americana di Harvard.

La pelle è un organo complesso coinvolto in diversi processi, dalla regolazione della temperatura fino al rilevamento di tatto e dolore. Di conseguenza, ricostruire la pelle con tutte le sue strutture associate, come follicoli piliferi e ghiandole sebacee, è una grande sfida.

I ricercatori l’hanno superata utilizzando cellule staminali pluripotenti umane, che hanno la capacità di formare tutti i tipi di cellule adulte, e aggiungendo nel sistema di coltura due fattori di crescita cruciali per indurre le cellule a differenziarsi nei diversi tipi di cellule della pelle.

Dopo un periodo di incubazione di 4-5 mesi, è stato ottenuto un organoide, ossia una bozza di pelle umana, che ha riprodotto i tre strati della pelle, nonché follicoli piliferi con ghiandole sebacee e circuiti nervosi intrecciati.

Gli organoidi sono stati anche trapiantati nei topi: sul 55% degli innesti sono spuntati peli e si sono integrati con l’epidermide di topo. Il risultato potrebbe fornire uno strumento per studiare lo sviluppo della pelle umana e delle sue malattie, ma secondo Wang e Cotsarelis mostra anche il potenziale di trapiantare organoidi della pelle nelle ferite, incoraggiando la guarigione, o trapiantandoli in zone prive di capelli, per favorirne la ricrescita.

E’ una bozza, ossia un frammento di tessuto che riproduce i tre strati della pelle, compresi ghiandole sebacee, circuiti nervosi e bulbi piliferi: è un laboratorio vivente per studiare malattie dermatologiche e sperimentare farmaci.

Fonte: Tiscali, Nature