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Cellule staminali mesenchimali per il danno ischemico

Secondo il Ministero della Salute In Italia l’ictus è la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore, è responsabile del 9-10% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, di cui il 20% sono recidive. Il 20-30% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese dall’evento e il 40-50% entro il primo anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza.

Uno studio clinico condotto dal gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Joanne Kurtzberg presso la Duke University in collaborazione con l’Università del Texas ha aperto le porte ad ulteriori indagini cliniche sull’applicazione delle cellule del sangue del cordone ombelicale come trattamento terapeutico per i disturbi neurodegenerativi dell’adulto.

Lo studio ha arruolato 10 pazienti di sesso maschile che sono stati infusi con cellule del sangue del cordone ombelicale a 3-9 giorni dopo l’evento di ictus e monitorati per 12 mesi dopo il trattamento. Ciascun partecipante ha completato lo studio senza un’apparente incidenza di GVHD (rigetto) o altre reazioni avverse inattese che potrebbero essere direttamente attribuite all’infusione di sangue del cordone ombelicale. Inoltre, tutti i partecipanti hanno mostrato un miglioramento nel Rankin Score modificato e nella National Institutes of Health Stroke Scale, indicando un recupero della funzione sia neurologica che fisica.

Ulteriori studi hanno inoltre esplorato l’effetto della combinazione di cellule del sangue del cordone ombelicale con permeabilizzanti emato-encefalici, come il mannitolo, nel tentativo di aumentare l’efficacia di questa particolare terapia. Uno studio preclinico in particolare ha dimostrato che la somministrazione concomitante di sangue cordonale e mannitolo porta ad una maggiore efficacia rispetto alla sola infusione di sangue cordonale. Questa combinazione terapeutica si traduce non solo nella capacità di ridurre la dose cellulare aumentando l’efficacia terapeutica ma anche in un aumento significativo del numero di cellule staminali che entrano nel cervello promuovendo la rigenerazione e la riparazione del tessuto.

Poiché gli studi sul trapianto di cellule staminali hanno riscontrato effetti positivi sul recupero della funzione all’interno di modelli di ictus ischemico, sono state esplorate diverse fonti di cellule staminali tra cui le cellule neurali, le cellule secernenti fattori di crescita, le cellule staminali mesenchimali (MSC) e le cellule staminali contenute all’interno del midollo osseo e cordone ombelicale che rappresentano una fonte di cellule sicure e promettenti per il trattamento da danno celebrale ischemico.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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