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I Pericoli per la Salute durante la Gestazione

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I pericoli per la salute durante la gestazione – sia per la mamma sia per il nascituro, sono una realtà concreta, anche se spesso dimenticata. Un tempo morire di parto era la norma e in alcuni paesi lo è ancora: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno muoiono circa 810 donne per complicazioni legate alla gravidanza e al parto.

I tanti esami che si fanno in gravidanza, ormai di routine nei paesi del Primo Mondo, azzerano gran parte dei rischi. Rimane comunque importante conoscerli e, soprattutto, gettare una luce sulle problematiche più trascurate.

I pericoli per la salute durante la gestazione

La gravidanza è un evento meraviglioso ma anche traumatico, sia per il corpo sia per la mente. L’organismo materno viene stravolto dai cambiamenti ormonali, che talvolta fanno emergere nuovi problemi di salute o peggiorano quelli esistenti. Quanto al nascituro, la sua piccola vita è legata a doppio filo a quella materna, con tutti i rischi che ciò comporta.

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La salute della mamma

Durante la gestazione, gran parte delle donne soffrono di queste problematiche che, se non trattate, possono avere conseguenze gravi per la loro salute.

  • Infezioni alle vie urinarie. In gravidanza, i condotti che uniscono reni e vescica si dilatano. Ciò provoca una maggiore stasi urinaria, che sfocia spesso in infezioni. Nei casi più gravi, un’infezione non trattata può provocare un’insufficienza renale.
  • Anemia. Una donna incinta ha un maggiore fabbisogno di ferro, non sempre soddisfatto dalla sola alimentazione. La conseguente anemia provoca stanchezza cronica e tachicardia; inoltre, aumenta il rischio di infezioni post-partum.
  • Diabete. L’aumento di peso che avviene in gravidanza può talvolta provocare una maggiore resistenza all’insulina, che può sfociare nel diabete gestazionale. Le donne diabetiche hanno in media parti più difficili e rischiosi, sia per loro sia per il nascituro.
  • Aumento di peso. Entro certi limiti, prendere peso in gravidanza è fisiologico. Dopo il parto basterà prestare attenzione alla dieta, per dimagrire in modo sano. Un aumento eccessivo aumenta però il rischio di complicazioni e rende più difficile tornare al peso precedente.
  • Depressione. Purtroppo se ne parla poco, ma i cambiamenti ormonali e lo stress della gravidanza aumentano il rischio di depressione per la mamma. Soffrire di depressione durante la gestazione, aumenta il rischio di soffrirne anche dopo.

Il benessere del nascituro

Tutti i problemi di salute materni possono sfociare in problemi di salute anche per il nascituro. I più comuni sono:

  • Nascita pretermine. Un neonato prematuro possiede organi immaturi, il che può causare difficoltà respiratorie ed emorragie cerebrali. 
  • Nascita post-termine. Superate le 40 settimane di gestazione, la placenta comincia a deteriorarsi e fornisce meno sostanze nutritive al nascituro. I bambini postmaturi rischiano quindi di essere denutriti e incapaci di respirare alla nascita.
  • Malformazioni congenite, causate da carenze nutrizionali o da infezioni. Le cause più comuni e conosciute sono la carenza di acido folico e l’infezione da toxoplasma, che possono provocare difetti di chiusura del tubo neurale e deficit intellettivi.
  • Paralisi cerebrali, provocate da carenze di ossigeno prima e durante il parto; ipertensione e infezioni materne contribuiscono ad aumentarne il rischio. Le terapie a base di cellule staminali del cordone stanno dando ottimi risultati nella lotta contro queste disfunzioni del cervello.

Cos’è il bilancio di salute e quando lo si esegue

Per individuare tutti i possibili fattori di rischio visti sopra, tra la 36a e la 38a settimana di gravidanza si esegue il bilancio di salute. Si tratta di una visita che dura circa 2 ore, durante la quale un’ostetrica compila la cartella clinica della donna incinta, affinché sia pronta quando dovrà entrare in sala parto.

Il bilancio di salute comprende:

  • tampone vaginale e rettale per la ricerca dello streptococco, che potrebbe causare sepsi e infezioni dopo il parto;
  • verifica del tono uterino, dato che l’assenza di tono aumenta il rischio di emorragie post-partum;
  • manovre di Leopold;
  • tracciato del battito fetale, per valutarne la vitalità e lo stato di salute;
  • valutazione dello stato di salute materno (misurazione della pressione, controllo del peso, valutazione degli esami del sangue eseguiti).

Qualora emergano dati preoccupanti, come un peso eccessivo del feto o un tracciato irregolare, si può decidere di indurre il parto o addirittura di programmare un parto cesareo.

Cosa sono le manovre di Leopold

Le manovre di Leopold sono manovre ostetriche che servono a determinare la posizione del bambino dentro l’utero. Sono utili per accertarsi che il bambino sia nella posizione corretta e per valutare quanto sarà complicato il parto.

Le manovre sono quattro.

  1. Misurazione della distanza tra il fondo dell’utero e la sinfisi, il punto più basso della pancia. L’ostetrica palpa la parte superiore dell’addome per individuare la testa del nascituro e seguirne i contorni del corpo. Serve per valutare lo sviluppo fetale e la quantità di liquido amniotico dentro la placenta.
  2. Localizzazione ombelicale. Il professionista cerca il dorso del feto e le gambine, per capire da quale lato è girato.
  3. Prima presa pelvica. Si cerca la testa del feto per valutare quanto sia disceso.
  4. Seconda presa pelvica. L’ostetrica palpa la parte inferiore dell’addome e quella superiore, per accertarsi che la testa del nascituro sia posizionata verso il canale del parto. Se così non fosse, è possibile spingerlo verso la posizione corretta.

Elenco delle malattie pericolose in gravidanza

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Esistono malattie innocue per un adulto, cui però una donna incinta deve prestare attenzione. Si tratta di malattie pericolose in gravidanza soprattutto per il bambino, poiché possono provocare malformazioni e morte in utero.

Infezioni virali e batteriche

Le infezioni virali e batteriche sono tra le malattie più pericolose in gravidanza, specie perché spesso passano inosservate. A meno di non cercarle mediante esami specifici, possono rimanere asintomatiche e senza diagnosi.

Toxoplasma

La toxoplasmosi, ovvero l’infezione da toxoplasma, è uno dei pericoli per la salute più conosciuti quando si parla di gravidanza. Si contrae ingerendo e respirando feci animali contaminate, come quelle dei gatti; spesso il virus si nasconde nel terreno dove gli animali hanno defecato e, in un secondo momento, si trasferisce su frutta e verdura. Per questo motivo, è fondamentale lavare tutti gli alimenti con cura.

Nell’adulto, la toxoplasmosi è simile a una lieve influenza. Contratta nel primo trimestre provoca però gravi danni neurologici nel neonato.

Rosolia

Come il toxoplasma, anche il virus della rosolia è innocuo per gli adulti quanto pericoloso per il nascituro. Contratta nel primo trimestre, la rosolia provoca morte intrauterina e malformazioni gravi nel 90% dei casi. Per questo motivo, nel 2017 il vaccino della rosolia è diventato obbligatorio.

Citomegalovirus

Il citomegalovirus è una forma di herpes che si trasmette tramite saliva, muco cervicale e sperma; il contagio può quindi avvenire anche senza rapporti sessuali.

L’infezione da citomegalovirus può essere asintomatica o causare febbre molto alta, un po’ come succede con la mononucleosi. Anche una volta passata la febbre, il virus rimane quiescente nei tessuti e si riattiva soprattutto quando l’organismo è sotto stress.

Un’infezione da citomegalovirus in gravidanza è pericolosa quando è di tipo primario, ovvero quando la madre la contrae per la prima volta nella sua vita. In questo caso, l’embrione rischia danni cerebrali, danni al fegato e aborto spontaneo. Se si tratta invece di una infezione secondaria, la madre trasmette i propri anticorpi al nascituro proteggendolo dal virus.

Infezioni alle vie urinarie

Le analisi delle urine che si eseguono in gravidanza misurano anche l’esterasi leucocitaria, l’enzima presente nei globuli bianchi. Quando ci sono alti livelli di esterasi leucocitaria, è probabile che ci sia un’infezione delle vie urinarie in corso. Il più delle volte l’infezione interessa solo l’uretra e la vescica; se trascurata, può però spingersi fino ai reni e provocare un’insufficienza renale.

In gravidanza, le infezioni delle vie urinarie possono provocare travaglio pretermine o rottura delle membrane. Per questo motivo, i batteri nelle urine possono rivelarsi molto più pericolosi di quanto non sono in altre fasi della vita.

Candida

La candida in gravidanza non è pericolosa né per la madre né per il nascituro. Alcuni studi segnalano solo un leggero aumento del rischio di parto pretermine e, se non presa per tempo, l’infezione può essere trasmessa al bambino durante il parto.

Sia la candida in gravidanza sia la candida congenita del neonato sono curabili e innocue. Nella madre, si interviene con ovuli e terapie antibiotiche; nel neonato, si usa una semplice terapia locale.

MST – Malattie sessualmente trasmissibili

Per prevenire la trasmissione di MST al feto, la soluzione migliore sarebbe testarsi prima del concepimento. I medici consigliano infatti di testarsi almeno una volta all’anno; qualora si abbiano partner occasionali, la frequenza consigliata è 3-4 volte all’anno.

Purtroppo poche persone seguono queste indicazioni e, in qualche caso, scoprono di essere state infettate solo quando costrette a testarsi; come in caso di gravidanza, appunto. Secondo il Ministero della Salute, solo nel 2016 le malattie sessualmente trasmissibili hanno causato oltre 200.000 morti neonatali.

Vediamo quali sono le più pericolose per la salute di madre e bambino durante la gestazione.

Herpes genitale

Contrarre l’herpes genitale in gravidanza è generalmente poco rischioso per mamma e nascituro: basta intervenire con una terapia antivirale di 7-10 giorni. La cura elimina i sintomi della malattia e rende la donna non contagiosa, anche se il virus rimarrà latente nell’organismo materno.

I possibili rischi per il bambino si presentano qualora il virus si riattivi nei giorni del parto. In questo caso, l’infezione può passare dai genitali materni al neonato, provocando infezioni cutanee e agli occhi. Per evitare che l’infezione degeneri, bisogna intervenire quanto prima.

Papilloma virus

Il papilloma virus in gravidanza non è pericoloso per il nascituro, ma lo è per la madre. Le lesioni a carico del collo dell’utero possono infatti degenerare in tumori; per questo motivo, è importante programmare la terapia subito dopo il parto o comunque appena possibile.

Sifilide

Se non trattata, la sifilide viene trasmessa al feto nel 70% dei casi; nel 40% dei casi, la sifilide congenita provoca la morte in utero; talvolta, la malattia si manifesta nei tre mesi successivi al parto.

Per quanto possa sembrare una malattia antica, la sifilide è la terza MST più diffusa in Europa.

HIV

Non bisogna confondere l’infezione da HIV con l’AIDS, che è la manifestazione della malattia. Grazie ai farmaci antiretrovirali, una persona sieropositiva può avere una vita normale senza mai sviluppare i sintomi. Senza i farmaci antiretrovirali, però, il virus viene trasmesso al bambino nel 25% dei casi.

Qualora una donna incinta scopra di essere sieropositiva, è importante che inizi la terapia antiretrovirale il prima possibile; già in questo modo, il rischio di contagio crolla. Inoltre, in casi del genere si preferisce il parto cesareo e il bambino viene subito sottoposto a terapie specifiche.

Disfunzioni della tiroide

Con THS si indica l’ormone che regola l’attività della tiroide. Quando i valori sono bassi rispetto alla media, è probabile che si soffra di ipertiroidismo. Quando invece il THS è alto, è probabile che si soffra di ipotiroidismo.

In gravidanza, valori del THS inferiori a 0,4 µU/ml o superiori a 4 µU/ml possono essere pericolosi.  Sia la carenza sia l’eccesso di ormoni tiroidei possono provocare aborto spontaneo, ritardo nello sviluppo neuronale, distacco della placenta.

Quali controlli fare in una gravidanza a rischio

Per prevenire le malattie viste sopra, esistono appositi esami da fare in gravidanza. In caso di gravidanza a rischio, ci sono ulteriori controlli da fare?

Qualora il ginecologo riconosca dei fattori di rischio nella gravidanza, è importante mantenere un controllo costante sulla salute di mamma e nascituro. Ciò comprende sia visite ginecologiche più frequenti sia un’attenzione particolare allo stato di salute materno.

Ulteriori controlli ed eventuali terapie dipenderanno dalla natura del problema.

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