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Alla fine del tunnel c’è Disneyland

I bambini sono dei piccoli, adorabili untori: non appena iniziano ad andare all’asilo, si trasmettono l’un l’altro tutte le malattie possibili. Per non parlare poi dei dispetti che si fanno a vicenda, che possono sfociare in veri e propri schiaffoni. Di conseguenza, è normale che siano spesso malati e anche un po’ “ammaccati”. Entro certi limiti, quanto meno.

Nel 2014, Eli ha poco più di un anno ed è una bambina vivace e sana. Mamma Jen e papà Gabriel decidono di iscriverla all’asilo e, neanche a dirlo, in men che non si dica Eli torna a casa con un’infezione all’orecchio. Tutto nella norma, così come sono normali le febbriciattole e i mal di gola. C’è però qualcosa che non torna: Eli è sempre stanca ed è piena di lividi. Troppi lividi.

Il pensiero di Jen e Gabriel va subito all’asilo: magari qualcuno sta maltrattando la bambina. Vanno a parlare con le insegnanti e scoprono che anche loro hanno notato i lividi: temevano che qualcuno maltrattasse Eli a casa. Per fortuna nessuno maltratta la piccola, ma allora da dove vengono quelle botte?

Una mattina, Eli inizia a sanguinare dal naso, senza sosta e senza motivo. All’ospedale, i medici danno una risposta non solo al sanguinamento, ma anche ai lividi e ai malanni: anemia aplastica. Il midollo osseo di Eli non produce abbastanza cellule: le mancano i globuli rossi per darle energia, le piastrine per fermare le emorragie interne, i globuli bianchi per bloccare le infezioni.

Se trattata, questa anemia non è mortale, ma distrugge qualsiasi possibilità di una vita normale. Servono trasfusioni continue e si è comunque soggetti a complicanze di tutti i tipi. Non è la vita che Jen e Gabriel speravano per la loro piccola.

L’unica soluzione sarebbe un trapianto di midollo osseo, ma non si trovano donatori compatibili. Se qualcuno avesse conservato il cordone ombelicale, in famiglia, forse andrebbe bene anche quello: in quel caso, non serve la compatibilità totale. Niente anche da quel fronte, purtroppo.

Nel 2018, dopo anni d’inferno, arriva finalmente un po’ di gioia: nasce Luna, la sorellina di Eli. Lei è un donatore perfetto, basta aspettare che sia abbastanza grande. Peccato che Eli non abbia tempo: i medici hanno trovato cellule precancerose nel suo midollo; il trapianto va fatto subito.

A soli 7 mesi, Luna dona il proprio midollo e il proprio cordone ombelicale alla sorella maggiore. Il mix di cellule staminali sembra funzionare, ma bisogna aspettare e sperare.

Nel 2019, i medici danno la loro conferma: Eli è guarita e potrà avere una vita normale, dopo tanti anni passati in ospedale. A ottobre, tutta la famiglia si concede il primo viaggio tutti insieme, a Disneyland. Dove altro potrebbe concludersi una favola, in fondo?

Fonte: observer-reporter.com

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