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Come si conservano le cellule staminali

Che cosa sono le staminali del cordone ombelicale?

Le staminali cordonali si trovano nel sangue del cordone ombelicale. Queste cellule vengono definite ‘speciali’, perché hanno la capacità di generare diversi tipi di cellule del nostro corpo: quelle del sangue, del sistema immunitario e del tessuto muscolare. Sono dunque importanti perché possono essere utilizzate nell’immediato per curare alcune malattie e condizioni patologiche. Inoltre, possono essere conservate e utilizzate in futuro, se necessario, per il bambino o per un familiare.

35 anni fa il primo trapianto di staminali cordonali

Sono passati quasi 35 anni dal primo trapianto di staminali cordonali. Nel novembre 1988, in Francia, presso l’ospedale parigino Saint Louis, la Dott.ssa E. Gluckman eseguì il primo trapianto utilizzando le cellule staminali emopoietiche su un bambino di 5 anni affetto da anemia di Fanconi. Si trattò in quel caso di trapianto allogenico, un metodo che utilizza le staminali donate da un membro della famiglia o un donatore non familiare. In alternativa, il trapianto può essere effettuato utilizzando le stesse cellule del paziente, in questo caso si parla di auto-trapianto, o trapianto autologo.

Hey se hai ancora dubbi sulle cellule staminali qui sotto trovi un video con le domande e risposte più comuni.

Conservare il cordone ombelicale: il prelievo

Il prelievo e la conservazione delle staminali del cordone ombelicale è una scelta pratica. Una scelta che può avere un impatto significativo sul trattamento di diverse malattie, specialmente quelle oncoematologiche. Ma, come funziona la raccolta?

La raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale è un processo sicuro e privo di rischi sia per la madre che per il neonato. Il sangue contenente le staminali viene prelevato attraverso una piccola puntura nel cordone ombelicale, da praticarsi nell’immediato dopo il taglio. Dopo il parto, il cordone viene clampato e tagliato lasciando cadere la parte che non serve più. Da questa parte di cordone, prima che venga scartata, è possibile prelevare il sangue contenente le preziose staminali. Un prelievo indolore e non invasivo, che non comporta rischi né per la mamma né per il bambino.

La quantità di sangue raccolta è di circa 100 ml (un decimo di litro). Successivamente, il campione viene analizzato e valutato. Se idoneo, viene congelato e conservato in attesa dell’utilizzo presso banche pubbliche o private.

Clicca qui per avere informazioni dettagliate circa le operazioni di Procedura – Tessuto – Prelievo – Raccolta Sangue del Kit Sorgente.

Donazione pubblica vs Conservazione privata

In Italia, le madri che decidono di prelevare le cellule staminali del cordone ombelicale hanno due opzioni:

  1. Donare le cellule alla collettività presso una struttura pubblica.

  2. Conservare in modo privato e a pagamento le cellule staminali per un uso personale.

Una neomamma può scegliere tra la donazione alla collettività, che avviene presso banche pubbliche, o la conservazione privata, tramite banche che operano in Italia ma conservano all’estero. Infatti, la legge consente che in Italia avvenga il prelievo, ma non ne permette la conservazione.

La donazione pubblica è senz’ombra di dubbio una scelta solidale e utile per la collettività. Le banche pubbliche mettono a disposizione i campioni ricevuti a tutti coloro che ne hanno bisogno. Il processo di raccolta viene coordinato dal Centro Nazionale Sangue, come stabilito dal Decreto del Ministro della Salute del 26 aprile 2007, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti.

come conservare staminali

Foto di CDC su Unsplash

Quali patologie le staminali del cordone ombelicale possono aiutare a curare?

Anche se la conservazione privata non ha ancora riscontri scientifici consolidati, le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale hanno grandi potenzialità. Sono cellule emopoietiche, in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Ad oggi queste celule sono utili per il trattamento di oltre 80 malattie (vedi elenco completo sotto), tra cui leucemie, linfomi, altre malattie del sangue, talassemie, immunodeficienze e alcuni difetti metabolici. Sono cellule emopoietiche, in grado di ricostituire un midollo osseo dopo la sua “distruzione” a seguito, ad esempio, di un trattamento radio-chemioterapico ad alte dosi.

Ecco l’elenco completo del Ministero della Salute secondo quanto disposto dai Decreti 2009 e 2014:

Leucemie e linfomi

  1. Leucemia linfoblastica acuta

  2. Leucemia mieloide acuta

  3. Leucemia acuta bifenotipica

  4. Leucemia acuta indifferenziata

  5. Leucemia/linfoma a cellule T dell’adulto

  6. Linfoma di Hodgkin

  7. Linfomi non-Hodgkin

  8. Leucemia linfatica cronica

  9. Leucemia prolinfociticaDisordini mielodisplastici/mieloproliferativi

  10. Anemia refrattaria (AR)

  11. Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (ARSA)

  12. Anemia refrattaria con eccesso di blasti (AREB)

  13. Anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione (AREB-t)

  14. Leucemia mielomonocitica cronica

  15. Leucemia mielomonocitica giovanile

  16. Citopenia refrattaria

  17. Leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva

  18. Mielofibrosi idiopatica

  19. Policitemia vera

  20. Trombocitemia essenziale

    Disordini della plasmacellula

  21. Mieloma multiplo

  22. Leucemia plasmacellulare

  23. Macroglobulinemia di Waldenstrom

  24. Amiloidosi

    Insufficienze midollari mono/plurilineari

  25. Anemia aplastica acquisita

  26. Anemia di Fanconi

  27. Discheratosi congenita

  28. Emoglobinuria parossistica notturna #

  29. Anemia di Blackfan-Diamond

  30. Anemia diseritropoietica congenita

  31. Aplasia pura della serie eritroide acquisita

  32. Porpora amegacariocitica congenita (da mutazione del gene del recettore per la trombopoietina)

  33. Disordini congeniti delle pistrine (malattia di Bernard-Soullier, tromboastenia di Glanzmann)

  34. Agranulocitosi congenita (sindrome di Kostmann)

  35. Sindrome di Shwachman-Diamond

    Emoglobinopatie

  36. Beta Thalassemia

  37. Anemia a cellule falciformi

  38. Selezionati casi di deficit di piruvato-kinasi con dipendenza trasfusionale

Istiocitosi

  1. Linfoistiocitosi emofagocitica familiare

  1. Sindrome di Griscelli

  2. Sindrome di Chediak-Higashi

  3. Istiocitosi a cellule di Langerhans (Istiocitosi X)

    Disordini congeniti del sistema immunitario

  4. Malattia granulomatosa cronica

  5. Deficit delle proteine di adesione leucocitaria

  6. Deficit di adenosin-deaminasi

  7. Difetto delle molecole HLA di classe I e II

  8. Difetto di Zap70

  9. Sindrome di Omenn

  10. Deficit di purin-nucleoside-fosforilasi

  11. Disgenesia reticolare

  12. Difetto della catena gamma comune a multiple citochine

  13. Difetto di JAK3

  14. Sindrome da iper-IgM

  15. Sindrome di Wiskott-Aldrich

  16. Sindrome linfoproliferativa X-linked (Sindrome dei Duncan o Sindrome di Purtillo)

  17. Ipoplasia cartilagine-capillizio

  18. Sindrome di DiGeorge

  19. Sindrome IPEX (immunodeficienza con poliendocrinopatia, enteropatia, X-linked)

    Errori congeniti del metabolismo

  20. Sindrome di Hurler (MPS-IH)

  21. Sindrome di Scheie (MPS-IS)

  22. Sindrome di Maroteaux-Lamy (MPS-VI)

  23. Sindrome di Sly (MPS-VII)

  24. Adrenoleucodistrofia

  25. Fucosidosi

  26. Malattia di Gaucher

  27. Malattia di Krabbe

  28. Mannosidosi#

  29. Leucodistrofia metacromatica

  30. Mucolipidosi II (I-cell disease)

  31. Lipofuscinosi ceroido neuronale (malattia di Batten)

  32. Malattia di Sandhoff

  33. Osteopetrosi

  34. Osteogenesis imperfecta

 

Altri disordini ereditari

  1. Porfiria eritropoietica congenita (malattia di Gunther)

    Altre neoplasie

  2. Sarcoma di Ewing

  3. Neuroblastoma

  4. Carcinoma a cellule chiare del rene

  5. Rabdomiosarcoma

    Altre indicazioni

  6. Sindrome di Evans

  7. Sindrome linfoproliferative autoimmune (da difetto di FAS, FAS-L, Caspasi)

  8. Sclerosi sistemica progressiva

  9. Neoplasie in età pediatrica trattate con chemio/radioterapia (per aumentato rischio di sviluppo di s.

  10. mielodisplastiche e leucemie acute secondarie).

    Patologie ad aumentato rischio di neoplasie

  11. Sindrome di Down;

  12. Neurofibromatosi di Tipo I;

  13. Immunodeficienze acquisite.

 

Ci sono ambiti invece in cui le staminali cordonali non sono adatte. In caso di malattie genetiche, le proprie staminali potrebbero essere portatrici degli stessi difetti genetici. Il rischio è che queste cellule malate vengano reinfuse, causando una ricomparsa della malattia. Inoltre, dobbiamo precisare che, ad oggi, per il recupero dopo chemio e radioterapia le cellule prelevate dal midollo osseo e dal sangue periferico offrono maggiori garanzie di quantità e qualità cellulare.

Conservazione sangue del cordone ombelicale costi

Conservazione autologa dedicata

La conservazione dedicata a carico del Sistema Sanitario Nazionale è un’opzione limitata. Di fatto in Italia la conservazione del sangue del cordone ombelicale per uso personale non è consentita, tranne in casi in cui un consanguineo del neonato presenta una patologia per la quale è clinicamente valido e appropriato l’utilizzo terapeutico delle cellule staminali del sangue da cordone ombelicale.

Si chiama conservazione per uso dedicato o “donazione dedicata”: le cellule staminali sono conservate gratuitamente in banche italiane, ad esclusiva disposizione della persona da cui sono state prelevate.

L’unico caso in cui è prevista la conservazione autologa dedicata e gratuita riguarda neonati o loro familiari colpiti da malattie curabili con le cellule staminali, oppure famiglie con un elevato rischio ereditario. L’elenco delle patologie per le quali è consentita la conservazione è riportato nell’allegato del decreto ministeriale del 2009 e aggiornato con un successivo decreto del 2014. Inoltre, la normativa consente la conservazione del sangue del cordone ombelicale per uso personale anche in caso di particolari patologie non ancora presenti nell’elenco. Ciò è possibile solo se esistono comprovate evidenze scientifiche di un possibile impiego di cellule staminali da sangue cordonale anche nell’ambito di sperimentazioni cliniche approvate secondo la normativa vigente, previa presentazione di una documentazione rilasciata da un medico specialista.

Infine, la conservazione del sangue dei membri familiari diversi dai fratelli e sorelle del bambino e dai genitori biologici non è consigliata senza indicazione del medico, poiché è improbabile che l’unità di sangue cordonale possa essere utilizzata.

Accesso Costi Ubicazione Banca Applicazioni terapeutiche in Italia Applicazioni terapeutiche all’estero

Conservazione Autologa Dedicata

Selettivo A carico del SSN Italia Elenco patologie curabili Min. Salute Possibili solo su specifica richiesta
Conservazione Privata Libero A carico dell’utente Estero Elenco patologie curabili Min. Salute Libere

Migliore banca conservazione sangue cordone ombelicale

Perché scegliere una banca privata? Le banche private offrono la possibilità di conservare le cellule staminali del neonato per un suo uso esclusivo. Conservare le staminali del cordone ombelicale privatamente è per molti un’opportunità da non perdere. Ma qual è la migliore banca a cui affidarsi?

I costi della conservazione privata si concentrano nella spesa iniziale: dopo l’iniziale sforzo per la procedura di separazione, test e congelamento delle cellule, si sottoscrive un contratto pluriennale di conservazione. Le migliori banche, che offrono un servizio trasparente in ogni fase, propongono un prezzo all-inclusive per la raccolta e conservazione 10, 15, 20 anni. Alcune banche invece, oltre alla spesa una tantum iniziale, chiedono un fee annuale aggiuntivo.

Un aspetto molto importante da considerare riguarda la solidità finanziaria della società che offre il servizio di conservazione. In questo modo è possibile essere tutelati a livello legale attraverso la sottoscrizione di un contratto che impegna la banca ad evitare che i campioni possano andare perduti.

I vantaggi della conservazione privata protratta negli anni potrebbero essere importanti. Le cellule staminali del cordone potrebbero essere utilizzate in futuro per curare patologie attualmente incurabili, come il diabete, l’Alzheimer, danni a livello cerebrale e neurologico. Conservando oggi, si ha la possibilità di usufruire di eventuali terapie in futuro.

Inoltre, conservando le staminali del proprio bambino oggi si potrebbero evitare i costi di ricerca di un donatore compatibile in futuro, che potrebbero durare anche anni. La conservazione diventa quindi un investimento per il suo futuro, una sorta di “assicurazione biologica” che potrebbe salvarlo da gravi patologie.

Affidandosi a una banca privata si ha la certezza di ottenere un servizio di qualità, e la tranquillità di avere una fonte di cellule staminali perfettamente compatibile con il bambino, disponibile in qualsiasi momento ce ne sia bisogno per la sua salute.

Quanto costa il servizio di Sorgente?

Il costo totale del nostro servizio è di 2.290 € (per 20 anni di conservazione). Si dovranno pagare 140 € al ricevimento del kit a casa, e la restante somma (di 2.150 €) solo in caso di trattamento e congelamento avvenuti con successo. Abbiamo lavorato nel tempo per realizzare una struttura efficiente in modo da trasferire tutte le efficienze create sul nostro cliente, per questo motivo il prezzo del nostro servizio è contenuto senza compromessi sulla qualità.

Per maggiori informazioni sugli aspetti legali e le procedure di raccolta e conservazione, Consulta le nostre FAQ.

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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