Centro assistenza clienti

Come misurare la qualità di questo servizio

1Esperienza della banca. Da quanto tempo esiste la banca?
Bisogna sempre verificare da quanti anni esiste al banca, è un indicatore di esperienza accumulata e di qualità. La nostra banca esiste dal 1997 è tra quelle con la storia più lunga in Europa questo ci consente di mettere anni di esperienza al vostro servizio.
2Numero di trapianti. Quanti trapianti sono stati fatti grazie alle cellule conservate nella banca?
Verificare quanti trapianti ha al suo attivo la banca è fondamentale perchè è un altro indicatore di qualità del servizio. La nostra banca è la prima in Europa grazie ai suoi 13 trapianti effettuati con successo per la cura di gravi patologie. Serenità nel riutilizzo.
3Donazione. Se decidessi di donare le mie staminali?
Grazie agli alti standard di qualità e all’elevato numero di trapianti realizzati la nostra banca è tra le poche in Europa iscritte al registro internazionale dei donatori (www.nkr-mhh.de), ciò significa che se deciderete di donare il vostro campione potrete farlo in qualsiasi momento. Sosteniamo la solidarietà.
4Protocollo. Qual è la procedura di conservazione?
Le normative europee indicano in 48 ore dal parto il tempo massimo per la conservazione delle cellule staminali. Noi vogliamo conservare entro le 36 ore dal parto. Se non riuscissimo a farlo, sottoporremo il campione a un ulteriore test e decideremo con la famiglia cosa fare qualora il campione risulti di qualità non ottimale. Rigidi standard di qualità.

Le cellule staminali

1Cosa sono le cellule staminali?
Le cellule staminali sono cellule non ancora "specializzate", cioè differenziate in una specifica e definitiva funzione. Sono cellule "madri", di cui non è ancora definita la loro funzione all’interno dell’organismo. Questa loro caratteristica le rende estremamente preziose, in quanto sono potenzialmente in grado di "riparare" organi e tessuti danneggiati.
2Dove si trovano le cellule staminali?
Le cellule staminali si possono trovare nel cordone ombelicale, nel midollo osseo e in molte altre parti del corpo umano.
3Perchè sono speciali?
Le cellule staminali sono speciali perchè sono in grado di moltiplicarsi all’infinito generando cellule identiche a se stesse (autoriproduzione), oppure cellule specifiche di organi e tessuti (specializzazione) quali ad esempio le cellule delle ossa, del cervello, del pancreas, del fegato.
4Quale tipo di cellule staminali sono contenute nel sangue del cordone ombelicale?
Le cellule staminali presenti in rilevante concentrazione nel sangue del cordone ombelicale al momento della nascita sono cellule staminali somatiche, cellule staminali mesenchimali, cellule staminali embrionali e cellule dendriche.
5Perchè conservare per uso autologo le cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale?
Perchè è un’opportunità unica nella vita. Nel caso ci si trovi ad affrontare una terapia che prevede un trapianto di cellule staminali: evitare la ricerca affannosa di un donatore e ogni rischio di rigetto o di infezione sono argomenti che da soli giustificano ampiamente questa scelta. Inoltre, conservare oggi le cellule staminali permetterebbe di sfruttare tutte le opportunità offerte dalle nuove terapie disponibili nel prossimo futuro.
6Quante sono le persone curate con le cellule staminali?
Non esistono al momento statistiche ufficiali coordinate a livello mondiale. Tuttavia i trapianti di cellule staminali sono triplicati dal 2000 al 2008 anno nel quale sono stati realizzati ben 6.000 trapianti. Fonte: http://www.nationalcordbloodprogram.org/
7Che malattie si possono curare oggi con le cellule staminali?
Le cellule staminali sono utilizzate per curare i soggetti colpiti da alcune forme tumorali, in particolare dai linfomi o dalle leucemie.

Le cellule staminali sono già state utilizzate nella terapia dell’infarto miocardico e nel trattamento di pazienti che necessitano di trapianto di midollo.

Sono infine utilizzate per curare Piastrinopatie Congenite, Anemie, Malattie del sistema immunitario ereditarie.

Numerose altre applicazioni terapeutiche sono in una fase sperimentale.

La comunità scientifica ritiene molto probabile che in futuro le cellule staminali saranno usate in modo esteso per la cura di molte malattie quali:
  • ricostruzione del midollo spinale danneggiato a seguito di un trauma
  • cura di malattie neurodegenerative quali morbo di Parkinson e di Alzheimer
  • cura di malattie muscolo-scheletriche
  • cura di malattie degenerative della retina, della cornea, dell’apparato uditivo
  • cura di malattie metaboliche (per esempio il diabete)
  • ricostruzione ossea e cartilaginea

Raccolta, conservazione e loro eventuale utilizzo

1Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della conservazione a uso autologo?
I vantaggi della conservazione ad uso autologo sono la compatibilità totale delle cellule staminali con il ricevente e l’immediata disponibilità di esse in caso di bisogno. Gli svantaggi sono determinati oggi soprattutto dal numero delle staminali, che in alcuni casi potrebbe essere insufficiente per la buona riuscita del trapianto. Questo dipende dalla qualità del campione e dal peso del ricevente. Probabilmente in futuro sarà possibile ovviare a questo problema tramite colture in vitro delle cellule staminali.
2Quando viene raccolto il sangue del cordone ombelicale a fini di conservazione?
Il momento in cui si raccoglie il sangue dal cordone ombelicale à appena dopo la nascita sia in seguito a parto naturale che a parto cesareo.
3Quale è il volume di sangue necessario?
Qualsiasi volume di sangue potrebbe essere sufficiente. È possibile processare anche campioni con volumi piccoli perchè non sempre il volume di cellule staminali dipende dal volume di sangue.
4Chi è abilitato a fare il prelievo?
Normalmente, le ostetriche, gli infermieri e i medici ginecologi sono abilitati a fare il prelievo.
5È possibile conservare il sangue anche se il parto avverrà in casa?
Certamente, ma dovete dare alla vostra ostetrica il procedimento di prelievo del sangue contenuto nella documentazione che accompagna il kit.
6Come viene raccolto il sangue del cordone ombelicale?
Il processo di raccolta è facile e assolutamente indolore, non interferisce con il parto e la salute della madre o del nascituro. Dopo la nascita del bambino e l’espulsione della placenta, l’ostetrica pulirà, con una soluzione asettica, un’area del cordone ombelicale e inserirà all’interno della vena ombelicale un ago collegato alla sacca di raccolta. A questo punto il sangue defluirà a causa della gravità, ed il processo sarà completato quando il flusso sanguineo si ferma. La sacca di raccolta viene quindi chiusa, sigillata ed etichettata.
7A che temperatura deve essere effettuato il trasporto del sangue al laboratorio?
Il sangue del cordone ombelicale deve essere trasportato a temperatura ambiente al laboratorio dove avverrà il processamento, visto che durante il trasporto le cellule staminali non devono soffrire sbalzi di temperatura. In ogni caso, il recipiente è stato progettato per sopportare anche variazioni estreme di temperatura.
8La raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale comporta qualche rischio?
Le procedure di raccolta sono sicure e assolutamente senza rischio sia per la madre che per il bambino, in quanto ogni tipo di prelievo avviene rigorosamente dopo la nascita del bambino, dopo il taglio del cordone ombelicale e dopo la completa espulsione della placenta. Seguendo questa procedura, la raccolta non interferisce in alcun modo con l’operato dell’ostetrica nè durante il parto nè, subito dopo, nella cura di madre e figlio.
9Il campione può essere conservato a temperatura ambiente prima di essere spedito?
Il campione va conservato a temperatura ambiente. Il kit non deve assolutamente essere messo in frigorifero o in congelatore, nè essere esposto a fonti di calore, per esempio lasciandolo in automobile.
10Per quanto tempo il campione può essere conservato nel kit dopo il prelievo?
Gli standard europei indicano che il campione di sangue del cordone ombelicale deve essere preparato e congelato entro 48 ore dal momento del parto.
11Devo mettere il campione in frigorifero o nel congelatore?
Non dovete mai mettere il kit nel congelatore o nel frigorifero in attesa del ritiro. Il kit è stato progettato per resistere durante il periodo di tempo fra il prelievo e il suo arrivo in laboratorio senza che le cellule perdano la loro vitalità.
12Per quanto tempo le cellule staminali possono essere crioconservate nell’azoto?
Non esistono al momento prove in grado di dimostrare che le cellule staminali possano perdere le loro proprietà biologiche se conservate correttamente a -196° in azoto. Per questo motivo, non esiste necessità alcuna di assegnare una data di scadenza ai campioni conservati in modo continuativo in azoto. I dati disponibili al momento indicano che le cellule staminali conservate per 20 anni mantengono la stessa composizione presentata alla data iniziale.
13Cosa è necessario fare nel caso in cui si abbia bisogno del campione conservato?
È necessario contattare Sorgente e metterla in contatto con il medico che dovrà utilizzare le cellule per accordarsi e organizzare eventuali esami e controlli, nonchè per provvedere al trasporto del campione presso la struttura ospedaliera designata.
14Qual à la procedura per recuperare un campione?
La richiesta del campione deve essere effettuata per iscritto firmata dai genitori, tutori o dal donatore stesso e dal medico curante. Dopo questa prima comunicazione il campione viene preparato in laboratorio per il suo trasporto, verificando che tutte le condizioni siano presenti per far si che il recupero del campione e il suo conseguente trasporto vengano effettuati come previsto.
15Quante volte il campione di cellule staminali immagazzinato può essere utilizzato?
Le cellule staminali immagazzinate potranno essere utilizzate una o più volte, tenendo in conto vari fattori, in particolare, la massa corporea, il peso del malato, la gravità della malattia e il suo stato, il numero di cellule che è stato possibile prelevare ed immagazzinare e la propria evoluzione tecnica.
16Cosa succede al campione dopo 20 anni?
Trascorsi 20 anni dopo la criopresevazione, il bambino ora già un adulto, riceverà una lettera dove gli si domanderà se desidera continuare ad avere un campione criopreservato. In caso affermativo si pagherà una somma addizionale per l’estensione del periodo.
17In caso di parto gemellare?
In caso di gemelli omozigoti si può procedere anche con un solo prelievo, per gemelli eterozigoti bisogna procedere con un doppio prelievo e una doppia conservazione.
18Cosa faccio con il campione dopo il prelievo?
Dovete chiamare il nostro call center che provvederà ad attivare il corriere che verrà a ritirare il kit nella stanza di degenza.
19Se un membro della famiglia, per esempio un fratello, dovesse aver bisogno delle cellule staminali conservate, sarà possibile utilizzare le cellule crioconservate? Come si determina la compatibilità?
Per determinare la compatibilità bisogna procedere agli esami di "tipizzazione". Questi esami possono essere eseguiti da Sorgente al momento della crioconservazione, prendendo una piccola aliquota del sangue cordonale, oppure in un momento successivo. Il bambino è proprietario legale delle cellule staminali conservate nella nostra banca. Fino alla sua maggiore età però saranno i genitori a decidere per lui.
20Che procedimenti subisce il campione all'arrivo nel laboratorio?
All’arrivo in laboratorio vengono effettuati i seguenti procedimenti:
  1. Ricezione del campione (verifica temperatura, preparazione ai test,..)
  2. Test ematologici (gruppo sanguigno, conteggio cellule nucleate,..)
  3. Test infettivologici e di sterilità
  4. Processing e criocongelamento nel rispetto degli standard GMP a -196°C per 20 anni
21Come si accerta la compatibilità?
Le cellule staminali estratte dal sangue del cordone ombelicale sono compatibili al 100% con il bambino e con un eventuale gemello monozigotico del donatore. La compatibilità - in questo caso si parla di istocompatibilità - è caratteristica ereditaria e diminuisce quindi, in termini di probabilità, riducendo il grado di parentela. I più probabilmente compatibili sono i genitori con una probabilità che arriva fino al 50%, quindi ci sono i fratellini che hanno una percentuale di probabilità di compatibilità intorno al 25%. L’istocompatibilità si accerta tramite un esame di tipizzazione HLA (Human Luekocyte Antigen). Viene eseguito un accertamento di primo livello, detto "tipizzazione di base", per il quale è sufficiente un prelievo di sangue. Nel caso in cui si riscontri identità di base tra donatore e ricevente, la tipizzazione viene estesa ad un’analisi del DNA, e infine all’esecuzione della MLC (Mixed Linfocyte Culture), che dimostra definitivamente il grado compatibilità.

La procedura

1Per sottoscrivere il servizio con Sorgente cosa bisogna fare?
Sul nostro sito web compilando il modulo di adesione nella sezione come aderire. Contattando una nostra operatrice al Centro assistenza clienti 02 4948 5251. Inviando un’email al nostro indirizzo [email protected].
2Ci saranno spese aggiuntive annue?
No. Dopo i primi 20 anni il bambino o i genitori potranno decidere se continuare la conservazione o rinunciare. Nel caso in cui si decidesse di continuare la conservazione, vi saranno dei costi di conservazioni, da valutare in quel momento.
3Quando devo decidere?
Si può decidere in qualsiasi momento della gravidanza, ma è consigliabile farlo entro il settimo mese di gestazione e avere il tempo necessario per eseguire tutte le pratiche amministrative richieste dal Ministero della Salute Italiano.
4Perchè bisogna ottenere l’autorizzazione ministeriale?
La normativa vigente in Italia prevede che venga richiesta dai genitori un’autorizzazione ministeriale per l’esportazione all’estero del sangue cordonale. Fondamentalmente per informare gli stessi della possibilità di donare il sangue.
5Che opzioni esistono in Italia per chi non vuole gettare il cordone?
In Italia sono previste due situazioni possibili per chi non vuole gettare il cordone ombelicale: la donazione e la conservazione autologa.
6Sono previsti sconti per parti gemellari?
Per i parti gemellari è previsto uno sconto di 260 €. Non dovrete richiedere due nulla osta separati poiché sarà utilizzato un solo kit appositamente predisposto per accogliere entrambi i campioni.
7Quanto costa il servizio?
Il costo totale del nostro servizio è di 2.290 € (per 20 anni di conservazione). Si dovranno pagare 140 € al ricevimento del kit a casa, e la restante somma (di 2.150 €) solo in caso di trattamento e congelamento avvenuti con successo. Abbiamo lavorato nel tempo per realizzare una struttura efficiente in modo da trasferire tutte le efficienze create sul nostro cliente, per questo motivo il prezzo del nostro servizio è contenuto senza compromessi sulla qualità.

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

Leggi i commenti lasciati dai nostri clienti.

Recensioni Verificate
Copy link