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Il “caso” del diabete sconfitto dalle staminali

Brian Shelton aveva una vita normale, tutto sommato: sveglia alle 8; iniezione di insulina e colazione; doccia; lavoro; insulina e pranzo; lavoro; insulina e cena; nanna. Niente dolci e niente frutti troppo ricchi di zuccheri. E poi controlli continui, per assicurarsi che la circolazione sanguigna funzionasse anche nelle estremità: sarebbe stato poco simpatico svegliarsi con una piaga sul piede.

Una vita normale, sì. Per una persona che soffriva di diabete di Tipo 1, quanto meno. Una vita che tanti conoscono fin troppo bene.

Di tanto in tanto Brian sveniva a causa degli alti livelli di zucchero nel sangue, ma se l’era sempre cavata. Almeno finché un giorno, mentre consegnava la posta sul suo motorino, non svenne di nuovo. Questa volta andò a sbattere contro un muro, salvandosi per miracolo. La malattia gli stava sfuggendo di mano.

Nonostante avesse solo 57 anni, Brian fu costretto ad andare in pensione prima del tempo. Ovviamente non poteva guidare, né andare in giro per conto suo senza avere paura di svenire all’improvviso, chissà dove. La ex moglie Cindy arrivò a chiedergli di trasferirsi da lei, terrorizzata dall’idea che potesse capitargli qualcosa.

La normalissima vita di Brian stava ormai rotolando giù, sempre più giù. Finché a inizio 2021 non notò un annuncio: la Vertex Pharmaceuticals stava cercando malati di diabete di Tipo 1 per un trial clinico. La casa farmaceutica stava testando una nuova terapia a base di cellule staminali che, se tutto fosse andato bene, avrebbe potuto far regredire la malattia.

La verità è che Brian non aveva granché da perdere, ormai, intrappolato com’era in una cella di insulina e picchi glicemici. Rispose all’annuncio e a 64 anni divenne il primo paziente della sperimentazione.

A giugno 2021, i medici gli iniettarono cellule pancreatiche ottenute da cellule staminali. Non gli restava che aspettare e sperare.

Incredibilmente, le celluline nate dal suo midollo osseo iniziarono a moltiplicarsi e a secernere insulina da sole. I livelli di zucchero nel sangue di Brian si normalizzarono. Per la prima volta nella sua vita, l’uomo assaporò il dolce sapore della normalità. Della normalità vera, però.

Oggi Brian Shelton è il primo uomo al mondo ad essere stato curato dal diabete. Non sappiamo come si evolveranno le sue condizioni, se saranno necessarie nuove infusioni. Nel mentre, però, la sua vita è cambiata ed è tutto merito del miracolo della scienza.

Della scienza e di un campione di cellule staminali.

Fonte: The New York Times

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