Nel panorama della ricerca sulla Malattia di Parkinson (MP), gli sviluppi clinici recenti hanno segnato un passaggio epocale: dalle terapie puramente sintomatiche, come la Levodopa, a quelle potenzialmente in grado di modificare il decorso della malattia. Al centro di questa rivoluzione si colloca l’impegno strategico di Bayer AG che, attraverso le sue consociate BlueRock Therapeutics (terapia cellulare) e AskBio (terapia genica), sta portando avanti due programmi clinici all’avanguardia a livello globale.
L’entusiasmo espresso nel 2021 da Wolfram Carius, all’epoca responsabile delle terapie geniche e cellulari di Bayer, è oggi supportato da dati concreti:
Per la prima volta, potremmo avere la possibilità di fermare e invertire il corso di questa malattia degenerativa, offrendo un beneficio significativo a questi pazienti.
La sostituzione cellulare con Bemdaneprocel
Il programma più avanzato di Bayer nel campo delle terapie cellulari è quello sviluppato da BlueRock Therapeutics, incentrato su bemdaneprocel (BRT-DA01), una terapia off-the-shelf composta da neuroni dopaminergici progenitori derivati da cellule staminali pluripotenti indotte umane (iPSC).
L’obiettivo di questa terapia è replicare il successo dei trapianti di tessuto fetale, superandone i limiti etici e di scalabilità, per re-innervare le regioni cerebrali colpite, in particolare il putamen, e potenzialmente ripristinare la funzione motoria.
I risultati decisivi della Fase 1 (NCT04802733)
Lo studio clinico di Fase 1 (NCT04802733) è stato condotto in aperto su 12 pazienti negli Stati Uniti e in Canada, superando il target iniziale di 10 partecipanti. Il trapianto è stato effettuato chirurgicamente nel putamen, seguito da un anno di immunosoppressione per prevenire il rigetto delle cellule allogeniche.
I risultati di questa fase sono stati ampiamente documentati, incluso una prestigiosa pubblicazione dei dati a 18 mesi sulla rivista Nature, confermando la solidità dell’approccio.
Endpoint Primario (sicurezza)
- Sicurezza e Tollerabilità: Il trattamento con bemdaneprocel è risultato ben tollerato in tutte le coorti (a bassa e ad alta dose) fino a 36 mesi di follow-up.
- Eventi Avversi: Non sono stati riportati eventi avversi seri correlati al prodotto cellulare. Non sono state osservate formazioni tumorali (teratomi) né discinesie indotte dal trapianto (G-I-D), un rischio precedentemente riscontrato in alcune sperimentazioni con tessuto fetale.
Endpoint Secondari ed Esploratori (efficacia)
- Sopravvivenza Cellulare (Engraftment): Le scansioni PET con 18F-DOPA hanno mostrato un aumento costante dell’attività dopaminergica nel putamen, a indicare la sopravvivenza e l’attecchimento dei neuroni trapiantati anche dopo l’interruzione della terapia immunosoppressiva.
- Funzione Motoria (Dati a 36 Mesi): I pazienti nella coorte ad alta dose hanno mostrato un miglioramento significativo dei sintomi motori misurati con la scala MDS-UPDRS Parte III (valutata in stato OFF-medication), con una riduzione media di 17.9 punti rispetto al baseline.
- Tempo “ON” senza Discinesie: La coorte ad alta dose ha anche registrato un aumento medio di 1 ora nel tempo trascorso in stato “ON” (sintomi controllati) senza discinesie fastidiose, migliorando la qualità della vita quotidiana.
L’avanzamento alla Fase 3
Grazie ai dati positivi di sicurezza e all’incoraggiante efficacia esploratoria a lungo termine (36 mesi), bemdaneprocel ha ricevuto la validazione per passare alla fase registrativa.
- Trial Fase 3 (NCT06944522): a giugno 2025, BlueRock ha avviato lo studio clinico di Fase 3, un trial multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con chirurgia simulata (sham surgery). Il trial arruolerà circa 102 partecipanti e l’obiettivo primario sarà valutare l’efficacia misurando il cambiamento nel tempo “ON” senza discinesie fastidiose.
AskBio: la terapia genica con AB-1005 (AAV2-GDNF)
Parallelamente alla strategia cellulare, Bayer, tramite la sua consociata AskBio, sta esplorando un approccio di terapia genica focalizzato sulla neuroprotezione e rigenerazione dei neuroni dopaminergici esistenti.
Questa strategia utilizza un vettore virale adeno-associato (AAV2) per veicolare il gene del Fattore Neurotrofico Derivato dalle Cellule Gliali (GDNF) direttamente nel putamen. Il GDNF è una potente proteina che favorisce la sopravvivenza, la crescita e la rigenerazione dei neuroni del mesencefalo.
Risultati e promozione della Fase 1b (NCT04167540)
Lo studio di Fase 1b (NCT04167540), relativo a questo prodotto chiamato AB-1005 (precedentemente AAV2-GDNF), ha arruolato 11 pazienti con Parkinson da lieve a moderato. L’obiettivo era valutarne la sicurezza e l’efficacia preliminare fino a 60 mesi di follow-up.
Endpoint Primario (sicurezza)
- Il trattamento è risultato ben tollerato, con l’assenza di eventi avversi seri correlati al prodotto genico riportati in tutti i partecipanti a 36 mesi.
Efficacia Preliminare
- Beneficio nella Coorte Moderata: I dati a 18 mesi hanno suggerito un possibile beneficio clinico nei pazienti con malattia moderata, con miglioramenti significativi nelle scale di valutazione motoria (MDS-UPDRS) e una riduzione del tempo “OFF”, coerentemente con l’attesa rigenerazione o protezione neuronale indotta dal GDNF.
- Designazione RMAT: L’analisi dei dati a lungo termine (36 mesi) ha portato la FDA (Food and Drug Administration) a concedere ad AB-1005 la designazione di Terapia Avanzata di Medicina Rigenerativa (RMAT), un riconoscimento che accelera lo sviluppo e la revisione di farmaci promettenti.
L’avanzamento alla Fase 2
Sulla base di questi risultati incoraggianti, AskBio ha avviato lo studio di Fase 2:
- Trial REGENERATE-PD (NCT06285643): Questo studio di Fase 2, anch’esso randomizzato e controllato, si concentra specificamente sui pazienti con Parkinson in stadio moderato per confermare i segnali di efficacia e valutare la durabilità della risposta clinica e il potenziale effetto neuro-riparatore dell’AB-1005.
La doppia scommessa di Bayer sul futuro del Parkinson
Bayer, attraverso i suoi due asset biotecnologici, si è posizionata in modo unico nella ricerca neurodegenerativa, affrontando la Malattia di Parkinson con una doppia strategia complementare:
- Terapia Cellulare (BlueRock): Mira a sostituire i neuroni dopaminergici perduti, offrendo una soluzione potenzialmente curativa per re-innervare completamente il putamen.
- Terapia Genica (AskBio): Mira a salvare e supportare i neuroni esistenti tramite il rilascio continuo del fattore neurotrofico GDNF, agendo come intervento neuroprotettivo.
I progressi ottenuti dimostrano la fattibilità e il potenziale trasformativo delle terapie geniche e cellulari. La comunità scientifica attende ora con grande interesse i risultati di Fase 3 di bemdaneprocel e di Fase 2 di AB-1005, che potranno stabilire se la medicina rigenerativa possa finalmente offrire ai pazienti con Parkinson la possibilità di invertire il processo degenerativo a lungo termine.
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