Wróć

Il nostro servizio è disponibile

Prenota una consulenza

Contattaci
Combattere la degenerazione maculare con le cellule staminali

Combattere la degenerazione maculare con le cellule staminali

14.03.2016

3 min di lettura

Il professor Pete Coffey dell'University College di Londra ha testato un nuovo trattamento contro la degenerazione maculare legata all'età. Il trattamento ha lo scopo di bloccare l'avanzamento della malattia e restituire parte della vista, mediante il trapian[...]

Il professor Pete Coffey dell’University College di Londra ha testato un nuovo trattamento contro la degenerazione maculare legata all’età. Il trattamento ha lo scopo di bloccare l’avanzamento della malattia e restituire parte della vista, mediante il trapianto di cellule staminali. I primi risultati sembrano incoraggianti.

Il professore ha effettuato l’operazione su una donna di 60 anni, affetta da una grave forma di degenerazione maculare. I vasi sanguigni nel retro dei bulbi oculari erano scoppiati, con conseguente allagamento della retina e degenerazione della vista.

Il medico ha impiantato un sottile strato di cellule dell’epitelio pigmentato retinico nel retro della retina, poggiate su una toppa in poliestere larga tre millimetri. Le cellule sono state ottenute a partire da una coltura di cellule staminali.

Coffey ha operato durante una breve finestra, nell’arco della quale il trapianto può avere successo e il paziente recuperare la vista. Per il momento, a sei mesi dall’operazione, le cellule impiantate sono ancora vive. È un ottimo segno, ma prima di dichiarare il successo dell’operazione bisogna aspettare altro tempo e fare altre analisi. Dopo la signora, il professore ha operato altri nove pazienti, anch’essi in attesa dell’esito.

Il trattamento affonda le radici in alcune ricerche sul trapianto di cellule cerebrali nelle terapie contro il Parkinson. Coffey, che seguiva questi studi, pensò di applicare i medesimi concetti a un organo molto meno complesso del cervello: l’occhio. L’occhio è infatti un organo facile da raggiungere e da monitorare, meno soggetto a problemi di rigetto rispetto ad altri organi. All’interno dell’occhio si concentrò sulle cellule dell’epitelio pigmentato retinico, la cui funzione è molto meno complessa rispetto a quella di altre cellule.

A partire da questi presupposti, nel 1998 Coffey iniziò a sviluppare un nuovo trattamento per la rigenerazione dell’epitelio pigmentato retinico. Nel progetto inserì anche alcune teorie rivoluzionarie per l’epoca, legate all’uso delle cellule staminali nella medicina rigenerativa.

Secondo Coffey uno dei problemi maggiori in questo trattamento è la proliferazione delle cellule staminali. Bisogna infatti impedire da una parte che le cellule si riproducano in maniera incontrollata, provocando la formazione di un tumore; dall’altra che si spostino in altre aree del corpo.

Altra criticità è la toppa in poliestere usata per l’inserimento delle cellule. Fintanto che le cellule sono vive, questa non crea nessun problema. Nel momento in cui l’operazione dovesse fallire e le cellule morire, il poliestere formerebbe una barriera e potrebbe causare la morte del resto della retina.

Nonostante i punti oscuri ancora da risolvere, Coffey è fiducioso. La sua intenzione è portare il nuovo trattamento contro la degenerazione maculare in tutto il mondo. Sta inoltre promuovendo nuovi progetti per la ricerca contro altre patologie dell’occhio, come la retinite pigmentosa e la malattia di Stargardt.

Fonte: cnn.com

Valuta l'articolo:

Quanto è stato utile questo post?

Cliccate su una stella per valutarla!

Valutazione media 0 / 5. Conteggio dei voti: 0

Nessun voto per ora! Sii il primo a valutare questo post.

(
0
(0)
)

Ti interesseranno anche