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Danni a lungo termine dell’infezione da Covid-19, il caso della fibrosi idiopatica

Danni a lungo termine dell’infezione da Covid-19, il caso della fibrosi idiopatica

05.06.2020

1 min di lettura

Nei pazienti più gravi colpiti da Covid-19, il 30% dei guariti avrà problemi respiratori permanenti di fibrosi polmonare. È questo il preoccupante scenario che arriva dal convegno digitale della Società italiana di pneumologia con StemNet, la Federazione delle associazioni di ricerca sulle cellule staminali, e il gruppo italiano staminali mesenchimali (Gism).

Possono le cellule mesenchimali bloccare il ciclo paradossale della fibrosi idiopatica?

Quando le cellule mesenchimali vengono infuse per endovena, raggiungono spontaneamente i polmoni dove possono attenuare la tempesta citochinica, mitigare l’infiammazione e indurre i polmoni a recuperare senza cicatrici fibrotiche. Ogni forma di infiammazione polmonare  può portare alla fibrosi sia che si tratti di una infiammazione acuta o cronica.

Molti studi hanno dimostrato nel modello animale di polmonite, la terapia con le cellule mesenchimali ha dei benefici statisticamente significativi.

Sia il modello del topo che quello della pecora hanno dato risultati incoraggianti con la terapia delle cellule mesenchimali nella sindrome da distress respiratorio.

La risposta immunitaria al Covid-19 può essere di tipo innato o adattativo ma la complicazione vascolare con formazione di microtrombi viene combattuta con la terapia combinata eparina/steroidi, attualmente la più accreditata.

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