Un buon numero di donne in gravidanza sviluppa delle strane macchie su tutto il corpo, persino sul viso. A volte sono macchioline appena visibili, concentrate sulla pancia; altre volte sono puntini simili a lentiggini; altre volte ancora sono macchie marroni ben visibili sotto il naso.
Quale che sia il tuo caso nello specifico, sappi che è del tutto normale. Il cloasma, detto comunemente “maschera gravidica”, interessa oltre il 50% delle donne incinte ed è un tipico effetto collaterale della gravidanza. Non sempre è possibile evitarlo del tutto, ma ci sono diversi modi per ridurlo e per farlo passare più in fretta, dopo il parto.
Cosa sono quelle macchie?
Le macchie della gravidanza – il cloasma – sono un tipico caso di “iperpigmentazione”, ovvero di aumento temporaneo della melanina in aree specifiche della pelle. Non bisogna confonderle con le macchie cutanee frutto di una malattia o di un disturbo, come le macchie di Koplik tipiche del morbillo o le chiazze bianche della vitiligine.
Proprio come nel caso dell’abbronzatura, il cloasma è una reazione fisiologica a un fenomeno temporaneo: i melanociti vengono iperstimolati e producono grandi quantità di melanina, il pigmento che dà colore alla pelle. Una volta che il fattore scatenante sparisce, i melanociti smettono di essere iperstimolati e sparisce anche l’iperpigmentazione.
Se nell’abbronzatura il fattore scatenante è l’esposizione prolungata al sole, nel cloasma è più complicato. Come vedremo, l’esposizione al sole è una delle cause della macchie in gravidanza, ma ce ne sono altre; prima tra tutte l’esplosione ormonale tipica di questa fase della vita.
Melasma e cloasma: qual è la differenza?
Il nome scientifico delle macchie in gravidanza è “cloasma”, ma alcuni le chiamano anche “melasma”. Non c’è molta differenza, a dire il vero: con “melasma” si definiscono i casi di iperpigmentazione localizzata in generale; “cloasma” indica il “melasma” tipico della gravidanza, quindi è più specifico. Infatti, si può parlare anche di “melasma gravidico”.
Le cause delle macchie da gravidanza
Come accennato sopra, queste macchie hanno più di una causa ed è anche questo che le rende così comuni.
Cambiamenti ormonali
Partiamo dalla causa principale del cloasma: i cambiamenti ormonali. Fin dall’inizio della gestazione, l’organismo subisce un’enorme quantità di cambiamenti ormonali che, nel bene e nel male, influenzano anche la nostra vita quotidiana.
I cambiamenti ormonali sono la causa delle gambe pesanti, dei seni rotondi, dell’ipersensibilità genitale e, neanche a dirlo, delle macchie tipiche della gravidanza. Almeno in parte.
Tra i primi ormoni ad aumentare ci sono gli estrogeni e il progesterone. Oltre a questi, però, si verifica anche un netto aumento dell’ormone melanotropo, responsabile per la sintesi della melanina. Secondo alcuni studi, le due cose potrebbero essere collegate: pare infatti esserci una chiara correlazione tra gli alti livelli di ormone melatropo e di progesterone ed estrogeni.
Le cause della correlazione non sono ancora chiare, ma potrebbero essere riconducibili a una delle altre funzione dell’ormone: l’ormone melatropo influenza anche l’appetito e il desiderio sessuale; pare che abbia un ruolo anche nella gestione delle infiammazioni e, forse, anche nella regolazione delle emozioni.
Se fosse effettivamente così, le macchie della gravidanza sarebbero una piccola conseguenza imprevista in uno schema molto più grande.
Esposizione prolungata al sole
L’aumento dell’ormone melatropo non basta a causare le macchie: serve anche l’esposizione al sole, il principale innesco ambientale del cloasma.
L’ormone aumenta la sensibilità dei melanociti, facendo in modo che rispondano più prontamente ai raggi UV. Senza raggi UV, però, le cellule non hanno niente cui rispondere e per cui produrre melanina. Insomma, la luce del sole è la scintilla che accende la miccia dell’ormone melatropo. Purtroppo, in gravidanza la miccia è estremamente corta.
Se vuoi evitare la comparsa di macchie a tutti i costi, evitare l’esposizione diretta durante le ore più calde potrebbe non bastare. Per essere davvero sicura, devi sempre usare una protezione solare ad ampio spettro, anche quando il cielo è nuvoloso.
Predisposizione genetica
Fermo restando l’importanza dei primi due fattori, ce n’è un terzo da considerare: la predisposizione genetica. Le persone più inclini a sviluppare il melasma, infatti, presentano varianti in geni responsabili per la regolazione della melanogenesi. Varianti che possono essere ereditarie.
Se in famiglia c’è una storia di melasma e di cloasma, è più probabile sviluppare macchie in gravidanza. Questo perché i melanociti sono di base molto sensibili, il che li rende ancora più suscettibili all’ipersensibilità causata dai cambiamenti ormonali.
Stile di vita
Infine, va considerata anche l’impatto dello stile di vita. Non solo l’uso delle creme solari, ma anche l’alimentazione può influenzare la comparsa o meno di macchie in gravidanza.
Cibi ricchi di grassi e zuccheri aumentano lo stress ossidativo e, indirettamente, aumentano il rischio di cloasma. Lo stesso va le per l’alcol e il fumo (che andrebbero comunque evitati in gravidanza) e per l’eccesso di caffeina.
Altra fonte di stress ossidativo è lo stress nella vita di tutti i giorni. In una certa misura è inevitabile, ma andrebbe comunque ridotto il più possibile.
Come prevenire e gestire il melasma gravidico
Comprendere le cause del melasma gravidico aiuta anche a prevenirlo, in una certa misura. Non possiamo fare niente contro la predisposizione genetica o i cambiamenti ormonali, è vero, ma possiamo agire su tutto ciò che riguarda lo stile di vita. In molti casi, tanto basta per evitare le macchie più antiestetiche, come quelle sul viso.
Cosa fare, quindi?
- Evita il sole diretto di mezzogiorno, anche in inverno. Durante la stagione fredda i raggi UV sono meno potenti, ma possono essere più che sufficienti per lasciare qualche macchia.
- Usa la crema solare, anche in autunno e in primavera. L’OMS consiglia di usare la crema solare quando l’indice UV è pari o superiore a 3, quindi quasi tutto l’anno. In caso di ipersensibilità agli UV, la cosa diventa ancora più importante.
- Mantieni la pelle idratata, così da ridurne lo stress.
- Mangia cibi freschi e ricchi di antiossidanti, che favoriscano la rigenerazione della pelle. Agrumi e frutti di bosco sono i migliori, in quanto ricchissimi di vitamina C.
- Pratica 10 minuti di meditazione tutte le mattine, per ridurre lo stress. Oltre che ridurre un poco il rischio di macchie, aiuta a vivere la gravidanza con maggiore serenità.
All’interno di questa piccola lista, i primi due punti sono sicuramente i più importanti. Non trascurare gli altri, però: uno stile di vita sano è un fattore necessario per avere una bella pelle, anche se non sufficiente.
Quando vanno via le macchie?
Anche qualora dovessero comparire le odiate macchie, in gran parte dei casi c’è poco di cui preoccuparsi: in media, il cloasma passa nel giro di 6 mesi dal parto. Le macchie si attenuano man mano che i livelli ormonali si stabilizzano, fino a sparire del tutto; l’allattamento al seno potrebbe prolungare il fenomeno di qualche mese.
In alcuni casi particolari, le macchie da gravidanza non spariscono mai del tutto. È più frequente in caso di gravidanze molto ravvicinate, o qualora si usino contraccettivi ormonali nei mesi immediatamente successivi al parto. Rimane un fenomeno raro.
Se le macchie non dovessero andare via nemmeno a mesi dalla fine dell’allattamento, allora sarà il caso di contattare un dermatologo per trattamenti mirati.
Quando preoccuparti
Il cloasma è un fenomeno normale, anche se antiestetico. Devi invece preoccuparti solo se le macchie si accompagnano a prurito intenso, febbre e dolori. In questi casi, potrebbero essere sintomo di morbillo o rosolia, malattie infettive pericolose in gravidanza.
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