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Primo passo per la produzione di massa di cellule staminali

Primo passo per la produzione di massa di cellule staminali

25.08.2015

2 min di lettura

Adam Celiz, dell’università di Nottingham, ha pubblicato sulla rivista “Advanced Materials” uno studio su una nuova tecnica per la produzione di cellule staminali embrionali. Lo studio, portato avanti tramite una collaborazione internazionale, si concentra su un nuovo tipo di substrato di cultura. Se gli studi clinici dimostreranno che le cellule ottenute in questa nuova cultura sono sicure ed efficaci, sarà possibile produrre miliardi di cellule staminali embrionali umane pluripotenti.

Adam Celiz, dell’università di Nottingham, ha pubblicato sulla rivista “Advanced Materials” uno studio su una nuova tecnica per la produzione di cellule staminali embrionali. Lo studio, portato avanti tramite una collaborazione internazionale, si concentra su un nuovo tipo di substrato di cultura. Se gli studi clinici dimostreranno che le cellule ottenute in questa nuova cultura sono sicure ed efficaci, sarà possibile produrre miliardi di cellule staminali embrionali umane pluripotenti.

La medicina rigenerativa si propone di riparare tessuti e organi danneggiati mediante le staminali, ma uno dei suoi grandi problemi è proprio quello di produrre quantità sufficienti di queste cellule. Con un infarto il cuore perde circa cinque miliardi di cellule, troppe da riprodurre in laboratorio attualmente. Il substrato completamente sintetico elaborato da Celiz e colleghi, però, potrebbe sostenere la crescita di miliardi di cellule staminali contemporaneamente. Questo permetterebbe di offrire terapie ad oggi molto più lunghe e complicate.

Nonostante l’importanza della scoperta, non si sa ancora quando questa sarà effettivamente applicabile alla medicina rigenerativa. Prima di allora, lo studio dovrà passare per l’iter degli studi clinici e di autorizzazione legale. Secondo Chris Denning, che ha partecipato allo studio, i trattamenti potrebbero essere disponibili entro tre anni. Il problema maggiore sarebbero le autorizzazioni da parte delle autorità regolatorie per l’immissione in commercio.

Fonte: lescienze.it

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