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Quali sono i pro e i contro delle cellule staminali

Quali sono i pro e i contro delle cellule staminali

18.07.2025

6 min di lettura

Le potenzialità delle cellule staminali sono uno dei punti fermi della medicina moderna: la loro straordinaria capacità di differenziarsi promette grandi cose, specie in ambiti come la medicina rigenerativa. Tuttavia, come ogni tecnologia medica innovativa, anche le cellule staminali hanno pro e contro che meritano un’analisi dettagliata.

In questo articolo vedremo sia i rischi delle cellule staminali sia i benefici, per comprendere meglio perché, nonostante tutto, le cellule staminali sono davvero il futuro.

I rischi delle cellule staminali

Sarebbe poco onesto dire che le cellule staminali hanno solo benefici e nessun rischio. Come in qualsiasi cosa, specie in ambito medico, ci sono pro e contro anche nelle cellule staminali. Come però vedremo, i vantaggi ripagano ampiamente i rischi.

Infezioni

Le infezioni sono una delle complicanze più comuni, nei trapianti di cellule staminali. Va detto che la colpa non è dell’uso delle staminali in sé, quanto del trattamento preliminare necessario per effettuare al trapianto.

Ormai da decenni, usiamo le cellule staminali per sostituire un sistema immunitario malato con uno sano; è una tecnica consolidata, efficace specie contro tumori del sangue e malattie autoimmuni. Per ottenere un sistema immunitario nuovo, però, bisogna prima distruggere quello vecchio.

Come visto nell’articolo su trapianto autologo e allogenico, la prima cosa da fare è distruggere il sistema immunitario con una pesante chemioterapia; solo così si può far posto alle cellule nuove. Ovviamente, così facendo il paziente rimane senza globuli bianchi, alla mercé di qualsiasi batterio o virus.

Finché le staminali non attecchiscono e non producono un sistema immunitario nuovo, il rischio di infezione è concreto e anche piuttosto alto. Ecco perché si ricorre al trapianto quando è questione di vita o di morte.

Malattia del trapianto contro l’ospite

Nella malattia del trapianto contro l’ospite (GvHD), le cellule immunitarie ottenute dal campione donato attaccano l’organismo del paziente e ne danneggiano i tessuti. Nei casi peggiori, la GvHD può provocare danni gravi o addirittura la morte.

Questo tipo di rischio è correlato associato alla mancanza di compatibilità tra donatore e paziente: se gli antigeni di istocompatibilità (HLA) sono troppo diversi, le staminali non riescono a integrarsi nel nuovo organismo. Ecco perché la ricerca di un donatore compatibile è così delicata.

Una delle caratteristiche più interessanti delle staminali del cordone ombelicale è proprio la loro compatibilità. Nel trapianto di midollo osseo, donatore e ricevente devono avere 8 HLA in comune su 10 testati. Se si usano le staminali del cordone ombelicale, invece, bastano 4 HLA su 6 testati. Ciò semplifica di molto la ricerca di un donatore e riduce i rischi, fermo restando che il cordone ombelicale sia stato conservato.

Mancato attecchimento

Pur non danneggiandolo, a volte le cellule staminali trapiantate non trovano posto nell’organismo ospite: le staminali trapiantate rimangono inerti, senza produrre cellule nuove o producendone troppo poche per le esigenze del paziente. Se la produzione di cellule non inizia entro 4 settimane, si parla di mancato attecchimento e si potrebbe procedere con un secondo trapianto.

A volte il mancato attecchimento si manifesta in un secondo momento: le staminali sembrano attecchire, ma la produzione di nuove cellule diminuisce o si blocca del tutto.

Il mancato attecchimento avviene soprattutto in caso di trapianto allogenico, ma rimane un’eventualità rara e interessa solo il 3-9% dei trapianti.

Rigetto

Se nel GvHD le cellule trapiantate attaccano l’organismo ospite, nel rigetto capita esattamente il contrario: il sistema immunitario del paziente riconosce le cellule trapiantate come “estranee” e le attacca.

Di nuovo, il rigetto capita soprattutto nei trapianti allogenici, specie se c’è poca compatibilità tra donatore e ricevente. Rimane un’eventualità rara, che interessa circa il 5% dei pazienti.

I benefici delle cellule staminali

Possiamo dire che tutto questo sito sottolinea i tanti benefici delle cellule staminali, specie di quelle prelevate dal cordone ombelicale. Le staminali hanno salvato la vita a decine di persone nel mondo, come puoi vedere tu stesso nella pagina “i nostri trapianti”. Entriamo più nel dettaglio, però.

Rigenerazione del midollo osseo

Molte malattie del sangue o del sistema immunitario hanno la propria radice in un malfunzionamento del midollo osseo. Globuli bianchi, globuli rossi e piastrine vengono prodotti qui, infatti: se ci sono anomalie nel midollo osseo, queste si ripercuoteranno inevitabilmente su tutto l’organismo.

Un tempo, malattie del genere erano una condanna a morte. Cosa può fare la medicina, quando parte del tuo stesso corpo si ribella? Oggi abbiamo una risposta: sostituire la radice del problema. Semplificando, la rigenerazione del midollo osseo è proprio questo.

Come visto sopra, l’obiettivo di molti trapianti di staminali è generare un midollo osseo nuovo da staminali sane. Il midollo rigenerato sarà privo dei difetti di quello vecchio, produrrà cellule del sangue sane ed eliminerà la malattia alla radice.

Questa è ovviamente una grossa semplificazione, ma il succo del trattamento è questo e, nonostante gli innegabili rischi, negli anni ha salvato la vita a migliaia di persone.

Rigenerazione dei tessuti

La rigenerazione dei tessuti è forse la proprietà più conosciuta delle cellule staminali mesenchimali: essendo cellule “acerbe”, le staminali possono differenziarsi in un gran numero di cellule diverse. Inoltre, stimolano la proliferazione delle cellule adulte e la produzione di nuovi vasi sanguigni. Tutte queste cose aiutano i tessuti a rigenerarsi dopo un trauma, tornando allo stato originale.

Di solito, la rigenerazione dei tessuti avviene naturalmente: è come guariamo dalle ferite e come sostituiamo le cellule morte. La medicina vuole usare le staminali per ottimizzare questo processo, applicandolo anche a tessuti che non sarebbero in grado di rigenerarsi naturalmente. Ad esempio, siamo già in grado di riparare alcuni danni alla cornea usando le staminali.

Modulazione del sistema immunitario

Una caratteristica meno nota delle staminali, specie di quelle del cordone ombelicale, è la loro capacità immunomodulatoria. Ciò consente di regolare l’azione del sistema immunitario e, così facendo, di ridurre i danni ai tessuti tipici di molte malattie autoimmuni.

Trattamento di malattie croniche e degenerative

Le cellule staminali offrono speranze per il trattamento di malattie croniche e degenerative attualmente senza una cura definitiva. Le loro proprietà rigenerative e immunomodulatorie, infatti, potrebbero rallentare o addirittura fermare l’andamento di queste malattie.

Riduzione del dolore

Diverse strutture italiane usano le infiltrazioni di cellule staminali in ambito ortopedico, per ridurre i dolori tipici di patologie come l’artrosi. Queste infiltrazioni aiutano a ridurre le infiammazioni e, almeno in parte, stimolano la rigenerazione dei tessuti. Non possono ricostruire l’intera cartilagine o tutto un legamento, ma aiutano a vivere meglio e a recuperare parte delle funzionalità.

Medicina personalizzata

Il potenziale delle cellule staminali si estende anche alla medicina personalizzata. Utilizzando le cellule staminali del paziente stesso, come quelle prelevate dal cordone ombelicale, si riduce il rischio di rigetto.

L’approccio potrebbe portare a sviluppare terapie su misura, concepite per venire incontro alle esigenze specifiche del paziente. Chissà in quali nuovi modi verranno usate le staminali conservate da Sorgente, un giorno!

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