Gli scienziati dell'Istituto per Malattie Infettive dell'Università di Bern hanno sviluppato una prova biologica basata su cellule staminali cresciute su un array multielettrodo. Il dispositivo è in grado di individuare le attività biologiche delle neuro[...]
Gli scienziati dell’Istituto per Malattie Infettive dell’Università di Bern hanno sviluppato una prova biologica basata su cellule staminali cresciute su un array multielettrodo. Il dispositivo è in grado di individuare le attività biologiche delle neurotossine di clostridium botulinum. In futuro il dispositivo potrebbe aiutare nella sperimentazione di nuovi farmaci neuroattivi, minimizzando la sperimentazione animale.
Le neurotossine di clostridium botulinum sono le tossine più velenose conosciuta in natura. Usate in piccola quantità, consentono di paralizzare zone isolate e aiutano nel trattamento di alcune forme di distonia, strabismo e dolore cronico. Sono inoltre molto usate nel campo dei trattamenti estetici, per eliminare le rughe. Ad oggi la potenza del botulino farmacologico si testa mediante modelli animali. La scoperta in questione propone invece una valida alternativa, ottenuta grazie alle cellule staminali.
I ricercatori hanno fatto crescere neuroni su array multielettrodi, a partire da cellule staminali embrionali. Le colture neurali hanno creato delle reti funzionali, composte da neuroni eccitatori e inibitori. Gli scienziati le hanno quindi messe a contatto con le neurotossine di clostridium botulinum. Nel giro di 24 ore, hanno osservato un silenziamento completo della trasmissione sinaptica.
La nuova tecnica permette di monitorare in maniera continuativa e non invasiva l’attività neurale dei modelli. Gli array potrebbero quindi rivelarsi utili nello screening di altri farmaci neuroattivi, riducendo l’uso di modelli animali. Inoltre, consentirebbero di porre l’enfasi sull’attività sinaptica.
Fonte: unibe.ch
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