Una ricerca dell’Università di Pittsburgh analizza l’azione delle cellule staminali mesenchimali sulla fibrosi polmonare idiopatica. Lo studio ha svelato molti punti oscuri riguardanti lo sviluppo d[...]
Una ricerca dell’Università di Pittsburgh analizza l’azione delle cellule staminali mesenchimali sulla fibrosi polmonare idiopatica. Lo studio ha svelato molti punti oscuri riguardanti lo sviluppo della malattia, aprendo la strada a nuovi possibili trattamenti. Le proprietà antinfiammatorie delle cellule mesenchimali sembrano infatti rallentare, se non addirittura far regredire, le fibrosi polmonari.
Le cellule staminali mesenchimali sono famose per le loro proprietà antinfiammatorie e immunomodulatorie, che consentono loro di minimizzare l’espansione dei linfociti T. Queste funzioni stimolano la formazione di un ambiente adatto alla riparazione dei tessuti. Le cellule mesenchimali tendono inoltre a migrare nei tessuti danneggiati in maniera spontanea, il che rende più semplice ed efficace la loro riparazione. Tutte caratteristiche preziose nel trattamento della fibrosi polmonare idiopatica, caratterizzata dalla presenza di tessuto cicatriziale che riduce le funzioni dei polmoni.
I ricercatori hanno iniettato nelle cavie malate cellule staminali mesenchimali. Le cellule si sono spostate subito nei polmoni danneggiati e hanno iniziato a riparare i tessuti. Hanno inoltre abbassato i livelli di fattori infiammatori e hanno attirato altre cellule staminali già presenti nell’organismo. Gli effetti positivi del trattamento sono risultati però evidenti solo in caso di trapianti tempestivi, fatti poco dopo l’insorgere della malattia.
Al momento è in corso un trial clinico che coinvolge otto pazienti, tutti affetti da una forma lieve di fibrosi polmonare idiopatica. Gli effetti collaterali paiono ridotti e il progredire della malattia si è fermato.
Fonte: pulmonaryfibrosisnews.com
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