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Saper subito riconoscere i problemi neurologici di un neonato può cambiargli la vita, letteralmente. Che siano problemi congeniti o danni dovuti a un parto difficile, intervenire per tempo consente di ridurre al minimo i danni sul lungo periodo.

Nei casi migliori, i trattamenti precoci donano al bambino una vita normale; in quelli peggiori, riducono comunque i ritardi motori e mentali. Bisogna però sapere cosa cercare, appunto, e avere un’idea di quali siano i sintomi più comuni.

I sintomi da riconoscere nel neonato

I sintomi di alcuni problemi neurologici si manifestano subito nel neonato, fin dalle prime visite di controllo. Altri, invece, compaiono più tardi e sono anche più difficili da riconoscere.

Alterazioni dei riflessi

I neonati hanno dei riflessi spontanei che scompaiono con la crescita, ovvero i riflessi arcaici. Ad esempio, se sentono di star cadendo allungano le manine per aggrapparsi (il riflesso di Moro). Altri riflessi sono quelli alla suzione o ad afferrare gli oggetti.

I pediatri usano dei test appositi per valutare questi riflessi, così da individuare subito un eventuale problema.

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Ipotonia o ipertonia

L’ipotonia è la carenza di tono muscolare, mentre l’ipertonia è l’eccesso. L’ipotonia è la più evidente e provoca difficoltà anche nell’allattamento. Quando i muscoli sono troppo deboli, infatti, il piccolo non ha la forza per succhiare il latte o per deglutire. Più avanti, ha problemi perfino a sollevare le braccia o la testa.

Tremori e convulsioni

I tremori possono essere anche di natura benigna o comunque neutra. L’assunzione di alcuni farmaci a fine gravidanza (gli antidepressivi, ad esempio) può provocare piccole crisi di astinenza nel neonato. D’altra parte, l’assunzione di questi farmaci è spesso necessaria e i tremori sono destinati a passare.

Diverso è quando la madre non ha assunto farmaci e il bambino soffre di tremori e convulsioni. In questi casi, è possibile che siano sintomo di ipoglicemia o di problemi neurologici.

Ritardo motorio e mancanza di reazioni

Se il bambino non alza la testa, non segue gli oggetti con lo sguardo, non sorride, è evidente che c’è qualcosa che non va. Anche il fatto che non tenti neanche di gattonare o di muoversi da solo è un campanello d’allarme serio.

Cause più diffuse di problemi neurologici nel neonato

Purtroppo il panorama dei problemi neurologici del neonato è fin troppo ampio e variegato. La cosa migliore da fare è quindi conoscere le possibili cause di questi problemi, così da intervenire là dove possibile. In alcuni casi non c’è davvero nulla da fare, ma in altri si può e si deve fare il possibile per ridurre i rischi di danni permanenti.

Danni congeniti

Molti problemi neurologici sono provocati da danni congeniti, a propria volta provocati da anomalie cromosomiche. In casi del genere l’unica strada è effettuare test prenatali per individuare le anomalie.

 
Carenze nutrizionali della madre

La carenza di acido folico in gravidanza può provocare gravi danni neurologici nel futuro neonato, specie quando si concentra nelle prime settimane di gestazione.

Date le possibili conseguenze di una carenza, i ginecologi consigliano di iniziare ad assumere acido folico circa tre mesi prima della gestazione, se si sta programmando la gravidanza. Se invece la gravidanza non è programmata, sarebbe meglio iniziare ad assumerli quanto prima.

Stile di vita sbagliato

Fumare, bere alcolici e assumere droghe in gravidanza può compromettere in maniera grave lo sviluppo del feto. In alcuni casi, ciò porta all’insorgere di problemi neurologici qualche volta irrisolvibili.

Deprivazione di ossigeno durante o dopo il parto

Tra le possibili cause di danni neurologici, è una delle meno prevedibili. Quando il neonato rimane senza ossigeno per minuti, intere aree del cervello rimangono danneggiate. Ciò porta alla cosiddetta “paralisi cerebrale”, una condizione che provoca ritardi motori e intellettivi.

In questi casi è determinante intervenire in fretta: è fondamentale far tornare ossigeno al cervello il più in fretta possibile, così da ridurre i danni al minimo. Anche la conservazione del sangue cordonale può essere un grosso aiuto.

Negli ultimi anni sono nate diverse terapie che usano le staminali cordonali per limitare le conseguenze della paralisi. Molti bambini trattati in questo modo possono tornare ad avere una vita normale o quasi, il che sarebbe stato impossibile senza la conservazione del sangue cordonale.

Infezioni in gravidanza

Rosolia, toxoplasmosi, Zika sono spesso innocue per una persona adulta. In gran parte dei casi, i problemi sorgono durante la gravidanza, quando passano dalla madre al feto. Tutte e tre queste infezioni possono provocare gravi danni neurologici nel feto, specie se contratte nelle prime fasi della gestazione.

Il vaccino contro la rosolia è obbligatorio, mentre la Zika non è per ora arrivata in Europa. Rimane la toxoplasmosi, che si previene soprattutto lavando bene le verdure crude ed evitando il contatto con feci animali (ad esempio la sabbia della lettiera del gatto).

Parto prematuro

Nascere prima del tempo può rivelarsi problematico per il neonato, dato che i suoi polmoni sono ancora poco sviluppati. Ciò lo rende vulnerabile a problemi respiratori e alla conseguente carenza di ossigeno.

Va inoltre considerato che i vasi sanguigni cerebrali potrebbero essere ancora immaturi. In alcuni casi, ciò ne provoca la rottura e provoca emorragie cerebrali, che a propria volta causano i problemi neurologici.

Come si curano i problemi neurologici
  • È impossibile dare un’unica risposta a questa domanda: dipende dal tipo di problema. Sicuramente è importante rivolgersi a degli esperti, che consiglino i genitori e seguano il bambino anche dopo la diagnosi. Questi possono essere affiancati da logopedisti e da fisioterapisti, per aiutare il piccolo a imparare a parlare e muoversi in autonomia.
  • Se i problemi neurologici sono provocati da danni cerebrali, è possibile intervenire anche con le staminali del cordone ombelicale. Molti di questi trattamenti sono ancora in fase di sperimentazione clinica, ma i risultati sono promettenti.

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