Un tempo si credeva che le donne incinte dovessero evitare qualsiasi sforzo, anche il più piccolo. Alcune rimanevano addirittura a letto, come se fossero state malate. Oggi nei primi mesi di gravidanza si continua a lavorare e ad uscire, ma qualche dubbio rimane: ci sono degli sforzi che andrebbero evitati per il bene del bambino? In quali casi è necessario evitare sforzi eccessivi come portare pesanti sacchi della spesa su per le scale?
Esistono diversi studi sul rapporto – vero o presunto – tra sforzo fisico e aborto spontaneo. Secondo uno studio dell’Università del Massachusetts Amherst il rapporto esiste, ma prevalentemente tra le donne che hanno già subito un aborto spontaneo in passato. Inoltre, bisogna sempre tenere conto del tipo di sforzo fisico e del momento in cui viene svolto.
L’inizio del primo trimestre è in effetti un momento delicato: siamo all’inizio della gravidanza e l’impianto è avvenuto da poco. È così delicato che, in alcuni casi, l’impianto fallisce senza apparente motivo e la gestazione finisce prima ancora che la donna si renda conto di essere incinta. In questa fase, sforzi intensi (sollevare pesi rilevanti, saltare, affaticarsi) possono davvero causare un aborto spontaneo.
Nel secondo trimestre la situazione è più tranquilla. A meno che non si parli di una gravidanza a rischio, gli sforzi hanno ben poche conseguenze. Con le precauzioni che vedremo nel prossimo paragrafo, si può fare esercizio fisico senza paura. L’importante è fermarsi in caso di dolori addominali; se c’è un sanguinamento, bisogna chiamare subito il ginecologo.
Quando si parla di sforzi ed esercizio fisico per donne incinte, il problema maggiore è tracciare una linea chiara. Dove finisce l’esercizio sano e inizia quello eccessivo, pericoloso sia per la mamma sia per il bambino? In realtà non esiste una risposta valida sempre per tutte.
Benché muoversi faccia bene sempre, meglio non iniziare la palestra proprio durante la gravidanza. La regola zero è non spingersi mai oltre gli sforzi cui si è già abituate. Inoltre, sempre meglio puntare sull’esercizio aerobico e dolce.
Detto questo, ecco gli sforzi che è meglio evitare.
Bastano queste poche precauzioni per poter vivere una gravidanza serena e attiva.
Piccola parentesi ti lasciamo un video su come dimagrire nel post parto:
Una donna incinta si può definire stitica quando ha meno di tre movimenti intestinali a settimana.
Quanto è comune la stitichezza in gravidanza? Stando alle statistiche tra il 15% ed il 40% delle donne incinta la sperimenta ad un certo punto della gravidanza. Maggiori probabilità che la futura mamma sia costipata ci sono nel terzo trimestre, quando il feto comincia ad essere più pesante esercitando la massima pressione sull’intestino. Per superare questo problema si cerca di bere più acqua e introdurre maggiore fibra nell’organismo, sotto forma di frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Inoltre si utilizzano emollienti delle feci, come il docusato di sodio e il docusato di calcio, in grado di inumidire le feci e facilitarne il passaggio. Si tratta altresì di prodotti abbastanza sicuri per il feto in via di sviluppo, perché il loro principio attivo viene assorbito solo in minima parte dal corpo.
Nei casi più difficili il medico potrebbe anche consigliare un lassativo, un prodotto in grado di formare massa, come lo psillio e i policarbofili, i lassativi salini, come l’idrossido di magnesio o il citrato di magnesio e gli stimolanti, come bisacodile e il lattulosio.
Per saperne di più sui movimenti del corpo durante la gestazione, leggi la nostra guida sull’Attività Fisica in Gravidanza. Infine, approfondisci qui Cosa Non Fare in Gravidanza.
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