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Speranza numeri alla mano

Speranza numeri alla mano

08.05.2025

3 min di lettura

L’uso del sangue cordonale nella terapia per la paralisi cerebrale infantile non è una novità: da anni parliamo di realtà come la Duke University, che studiano come sfruttare le proprietà delle staminali per regalare un po’ di indipendenza in più a tanti bambini. Purtroppo, fare un punto può essere difficile, tra studi molto piccoli e standard differenti.

Un team di studiosi ha deciso di affrontare il problema con una meta-analisi, ovvero allineando i dati di diversi studi per capire quanto sono efficaci le staminali del cordone ombelicale nel trattamento della paralisi cerebrale.

La risposta è chiara: nel gruppo trattato con le staminali, il 68% dei bambini ha mostrato abilità grosso-motorie migliori del gruppo di controllo. Quindi sì, il sangue cordonale fa davvero la differenza, specie se usato nelle primissime fasi della vita.

Facciamo un passo indietro. Al momento, non esiste una vera e propria cura contro la paralisi cerebrale. Abbiamo imparato a riconoscerne i sintomi un pochino prima (la si può diagnosticare a 5/6 mesi di età) e la riabilitazione fa grandi cose per i bambini, ma nessuno può guarire dalla paralisi cerebrale. Per il momento, almeno.

Le abilità grosso-motorie comprendono tutti i movimenti ampi e coordinati: saltare, ad esempio; lanciare una palla al cane di casa; giocare a pallone con mamma e papà. Tutte cose nelle quali chi soffre di paralisi cerebrale può avere difficoltà e che, non tutti lo sanno, si possono misurare.

Gli autori hanno misurato le capacità motorie dei bambini sulla scala GMFM-66. Per ogni movimento, si assegna uno di questi punteggi:

0 = non inizia

1 = inizia

2 = completa parzialmente

3 = completa

A 6 mesi dall’inizio delle misurazioni, i bambini trattati con le staminali avevano un punteggio 1.36 superiore a quello dei bambini del gruppo si controllo. Per capirci, molti di loro erano passati dal completare un movimento solo parzialmente al completarlo del tutto. Il risultato è ancora più interessante se si pensa che 1.36 è un punteggio medio.

Come detto sopra, la combinazione staminali e riabilitazione è stata particolarmente efficace per il 68% dei bambini. Triste a dirsi, infatti, ma in queste cose il tempo è un fattore chiave: ora come ora, i bambini sotto i 5 anni di età traggono benefici maggiori dalle staminali del cordone, grazie alla plasticità del cervello infantile. Bisogna correre, agire il prima possibile.

Questo mette in evidenza quanto la conservazione del cordone ombelicale possa essere decisivo: avere il sangue cordonale del bimbo stesso o del fratellino significa poter agire subito, o quasi, dandogli una chance in più.

A volte basta poco per cambiare la vita di un bambino: un minuto senza ossigeno; una rapida crisi epilettica nella pancia della mamma.

O i cinque minuti necessari per prelevare e spedire il sangue del cordone ombelicale a una biobanca.

Fonte: parentsguidecordblood.org

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