Un team di scienziati dell'Università del Nord Carolina sarebbe riuscita a trasformare cellule della pelle in cellule staminali capaci di cacciare, individuare e distruggere cellule tumorali. La scoperta potrebbe aprire la strada a trattamenti molto più[...]
Un team di scienziati dell’Università del Nord Carolina sarebbe riuscita a trasformare cellule della pelle in cellule staminali capaci di cacciare, individuare e distruggere cellule tumorali. La scoperta potrebbe aprire la strada a trattamenti molto più efficaci ed efficienti.
Le cellule cacciatrici sarebbero programmate per combattere in particolare il glioblastoma, un tumore maligno che colpisce il sistema nervoso centrale. Il tasso di sopravvivenza oltre i due anni di quanti sono stati compiti dal glioblastoma è solo del 30%: anche rimuovendo gran parte del tumore chirurgicamente, è quasi impossibile eliminare le diramazione che affondano nel tessuto celebrale. Ne consegue che in breve il tumore si riforma. Lo studio dell’Università del Nord Carolina potrebbe essere la prima grande svolta nella lotta contro questo tumore.
La tecnica si baserebbe su una tecnologia vincitrice del premio Nobel nel 2007, che permette di trasformare i fibroblasti, cellule del tessuto connettivo che producono collagene, in cellule staminali. Il team avrebbe per prima cosa riprogrammato fibroblasti in cellule staminali. Gli esperimenti sulle cavie dimostrerebbero la capacità di queste cellule di muoversi ovunque all’interno del cervello. Qui sarebbero in grado di individuare le cellule tumorali ed eliminarle.
A seconda dello stadio di avanzamento del tumore, della tipologia e dell’aggressività, i ricercatori avrebbero allungato la vita delle cavie dal 160% al 220%.
Il prossimo passo sarà passare alle cellule staminali umane e testare un nuovo farmaco anti-cancro, da usare in combinazione con le cellule staminali cacciatrici. Sarà inoltre necessario trovare un modo per fornire alle cellule una matrice fisica, che le supporti e le organizzi. La struttura è necessaria affinché sopravvivano abbastanza a lungo da distruggere tutte le cellule tumorali.
Fonte: dailymail.co.uk