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Cellule staminali per la malattia di Crohn: i dati sono incoraggianti

Cellule staminali per la malattia di Crohn: i dati sono incoraggianti

07.03.2017

2 min di lettura

Arrivano i primi dati dallo studio sul trapianto di cellule staminali ematopoietiche contro la malattia di Crohn refrattaria. I risultati mostrano un miglioramento nella qualità della vita dei pazienti e una remissione prolungata. Saranno necessari ulteriori dati, ma[...]

Arrivano i primi dati dallo studio sul trapianto di cellule staminali ematopoietiche contro la malattia di Crohn refrattaria. I risultati mostrano un miglioramento nella qualità della vita dei pazienti e una remissione prolungata. Saranno necessari ulteriori dati, ma per il momento l’analisi di follow-up dello studio Autologous Stem Cell Transplantation International Crohn Disease (ASTIC) pare incoraggiante.

I ricercatori hanno effettuato un trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche su pazienti affetti da malattia di Crohn refrattaria. I trattamenti tradizionali avevano già fallito su questi pazienti, rendendo necessario un approccio drastico. Il trapianto ha permesso di ricostruire il sistema immunitario adattivo e di cambiare il repertorio delle cellule T. In questo modo la risposta immunitaria eccessiva propria della patologia ha rallentato, con conseguente miglioramento delle condizioni dei pazienti. Sarà necessario comprendere se i primi risultati positivi sono destinati a durare sul lungo periodo.

I primi risultati mostrano un tasso di remissione della malattia di 12 mesi. Il tasso è simile a quello di soggetti di controllo sottoposti a terapia convenzionale. I numeri cambiano quando si verifica la capacità di interrompere la terapia immunosoppressiva. Più dei 60% dei pazienti sottoposti a trapianto hanno interrotto la terapia negli ultimi 3 mesi dello studio. Solo il 22,7% dei pazienti del gruppo di controllo ha potuto fare lo stesso.

È ancora presto per parlare di un trattamento alternativo a quello tradizionale. Il trapianto di cellule staminali si presta infatti ai casi più gravi, contro i quali trattamenti di altro genere hanno fallito. Il gruppo di soggetti sottoposti a trapianto ha subito un numero di eventi avversi gravi due volte superiore rispetto al gruppo di controllo. Uno dei partecipanti è addirittura morto a seguito del trapianto. Sono in ogni caso risultati eccezionali, se si considera che i soggetti non avrebbero avuto alternative al trapianto di cellule staminali.

Fonte: pharmastar.it

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