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Elaborato nuovo modello di ricerca dalle cellule staminali

Elaborato nuovo modello di ricerca dalle cellule staminali

18.08.2016

2 min di lettura

Un gruppo di ricerca del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center ha elaborato un nuovo sistema per testare i farmaci in via di sviluppo. La tecnica usa cellule staminali umane per creare dei modelli in laboratorio, sui quali studiare i possibili trattamenti contro forme di tumore rare come il medulloblas[...]

Un gruppo di ricerca del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center ha elaborato un nuovo sistema per testare i farmaci in via di sviluppo. La tecnica usa cellule staminali umane per creare dei modelli in laboratorio, sui quali studiare i possibili trattamenti contro forme di tumore rare come il medulloblastoma.

I trattamenti standard per il medulloblastoma pediatrico prevedono una combinazione di radiazioni e farmaci chemioterapici. Il 28% dei pazienti è però affetto da una forma conosciuta come gruppo 3, estremamente violenta. Questa provoca un gran numero di ricadute e ha un tasso di sopravvivenza inferiore al 40%. Così, mentre il 70% dei pazienti trattati in maniera standard guarisce definitivamente, i pazienti del gruppo 3 tendono a sviluppare recidive.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno iniziato ad analizzare i dati di farmaci già testati. L’idea è individuare quali farmaci meglio si sposano ai profili genetici di alcune forme di cancro riprodotte in laboratorio. Prima si analizza quali farmaci sono stati più efficaci contro certe forme di cancro, poi si testano gli stessi farmaci su tumori con profilo genetico simile. Il problema è che le forme di cancro più rare, come appunto il medulloblastoma gruppo 3, trovano poco spazio in questi database. Inoltre è piuttosto difficile ricrearli in tempi brevi a partire dalle cellule del paziente. Lo studio parte quindi da un approccio differente.

Gli scienziati hanno usato dei virus per trasportare i geni del medulloblastoma gruppo 3 in cellule staminali umane neurali. Man mano che le cellule si sono moltiplicate, hanno sviluppato un tumore in vitro molto simile a quello che si può sviluppare in un corpo umano. I ricercatori hanno quindi usato dei campioni di RNA presi dai tumori così creati per ottenere una firma dell’espressione genetica del tumore. L’hanno poi comparata con firme simili presenti nel database, così da trovare quelle più simili. In questo modo sono riusciti a trovare quali farmaci avevano già dato buoni risultati contro tumori dal profilo genetico simile.

Il metodo ha permesso agli scienziati di trovare un gruppo di farmaci che potrebbero essere efficaci contro il medulloblastoma gruppo 3. Lo stesso metodo potrebbe rivelarsi efficace anche nel trattamento di altre forme di tumore.

Fonte: news-medical.net

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