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Il virus Zika uccide le cellule staminali del cervello

Il virus Zika uccide le cellule staminali del cervello

14.03.2016

3 min di lettura

Due laboratori di ricerca hanno per la prima volta presentato le prove di una correlazione tra microcefalia e virus Zika. La ricerca mostra che il virus colpisce e uccide le cellule staminali del cervello in via di sviluppo. La scoperta potrebbe spiegare l'aumento d[...]

Due laboratori di ricerca hanno per la prima volta presentato le prove di una correlazione tra microcefalia e virus Zika. La ricerca mostra che il virus colpisce e uccide le cellule staminali del cervello in via di sviluppo. La scoperta potrebbe spiegare l’aumento dei casi di microcefalia in America Latina, che accompagna l’espandersi del virus in quelle stesse zone.

Sulle persone adulte il virus Zika provoca una sintomatologia piuttosto lieve, che si limita a febbre ed eruzioni cutanee. Le conseguenze più gravi di cui il virus è accusato sono quelle sugli embrioni. Si pensa infatti che, qualora colpisca una donna in gravidanza, il virus Zika provochi gravi anomalie nello sviluppo dell’embrione.

Fino ad ora le prove sono state in gran parte circostanziali e prive di qualsiasi supporto scientifico. Gli indizi più rilevanti della correlazione tra Zika e malformazioni derivano dalle analisi fatte sui feti microcefali: all’interno del liquido amniotico sono state rilevate tracce del virus, così come nei tessuti dei feti.

I due gruppi di ricerca hanno forse compreso come il virus agisce e in che modo provoca la microcefalia. Per lo studio uno dei team ha usato alcune cellule staminali pluripotenti, convertite in cellule progenitrici corticali ed esposte al virus Zika. Queste cellule sono i precursori dei neuroni e di altre cellule del cervello, fondamentali per uno sviluppo corretto dell’organo.

Il virus ha infettato l’85% delle cellule progenitrici in tre giorni, mentre non ha quasi toccato altre tipologie di cellule con le quali è venuto in contatto. Anche i neuroni già formati, seppure ancora immaturi, sono stati colpiti in scarsissima parte dal virus.

Il virus si è introdotto all’interno delle cellule, usandole per riprodursi ed espandersi ancora di più. Le cellule colpite hanno interrotto i cicli di divisione cellulare, bloccando lo sviluppo dei tessuti. Questa potrebbe essere la causa della microcefalia: le cellule progenitrici smettono di lavorare allo sviluppo del cervello, che quindi rimane incompleto.

Un altro gruppo di ricercatori ha scoperto che il virus ostacola la crescita anche di altri tipi di cellule staminali neurali. Gli scienziati hanno convertito cellule staminali indotte umane in grappoli di cellule staminali neurali chiamate neurosfere. Dopodiché hanno infettato sia le neurosfere sia alcuni organoidi che riproducevano un cervello umano in via di sviluppo. Il risultato è stato che gli organoidi infetti sono cresciuti meno della metà del normale, mentre buona parte delle neurosfere sono morte.

In entrambi i casi il virus sembrerebbe causare un esaurimento delle cellule staminali neurali, il che porta ad avere meno neuroni e un cervello non sviluppato.

Fonte: sciencemag.org

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