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Lesioni del midollo spinale: migliorate le funzioni di mani e braccia

Lesioni del midollo spinale: migliorate le funzioni di mani e braccia

05.07.2017

2 min di lettura

Grazie alle cellule staminali, 6 pazienti hanno recuperato parte delle funzioni perse di mani e braccia. Tutti i pazienti presentavano gravi lesioni del midollo spinale. Tra i partecipanti, 5 erano stati seguiti per 9 mesi nel cosiddetto SCIStar study. Di questi, 3 avevano già ottenuto mig[...]

Grazie alle cellule staminali, 6 pazienti hanno recuperato parte delle funzioni perse di mani e braccia. Tutti i pazienti presentavano gravi lesioni del midollo spinale. Tra i partecipanti, 5 erano stati seguiti per 9 mesi nel cosiddetto SCIStar study. Di questi, 3 avevano già ottenuto miglioramenti nella funzionalità di braccia, mani e dita.

I ricercatori hanno misurato le funzionalità motorie usando due strumenti all’interno degli Standard Internazionali per la Classificazione Neurologica delle Lesioni del Midollo Spinale. Uno degli strumenti è stato il livello motorio, che individua il punto nel midollo spinale oltre il quale le funzioni si normalizzano. Il secondo strumento è stata l’analisi della mobilità delle estremità, che controlla le capacità del paziente di muovere gli arti. I 6 pazienti hanno tutti mostrato miglioramenti in entrambe le scale.

Lavori preclinici avevano mostrato che le cellule staminali riducono la formazione di cavità nel midollo. Queste sono conseguenze tipiche delle lesioni del midollo spinale. Inoltre le cellule staminali producono fattori neurotrofici, che migliorano la vascolarizzazione della zona. Lo studio in questione ha dimostrato una riduzione della formazione di cavità sul lungo periodo, senza complicazioni.

Nella fase I del trial, il primo gruppo ha ricevuto 2 milioni di cellule. Il secondo gruppo ha invece ricevuto 10 milioni di cellule. Tra le cellule infuse c’erano progenitori di cellule neurali e oligodendrociti, progenitori delle cellule della glia. Un terzo gruppo ha ricevuto 20 milioni di cellule, ma i risultati non sono ancora disponibili. Tutti i trattamenti sono stati effettuati massimo 30 giorni dopo la lesione.

I pazienti sono ad oggi sotto osservazione e non hanno mostrato segni di reazioni avverse a 5 anni dal trapianto.

Fonte: medpagetoday.com

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