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Ottenuta retina in laboratorio grazie alle cellule staminali

Ottenuta retina in laboratorio grazie alle cellule staminali

12.01.2016

2 min di lettura

Un team di ricercatori giapponesi sarebbe riuscito a trattare la retinite pigmentosa, stimolando la crescita di tessuto retinico sano in un gruppo di scimmie malate. Il tessuto è stato ottenuto a partire da cellule staminali embrionali umane.

Un team di ricercatori giapponesi sarebbe riuscito a trattare la retinite pigmentosa, stimolando la crescita di tessuto retinico sano in un gruppo di scimmie malate. Il tessuto è stato ottenuto a partire da cellule staminali embrionali umane.

La retinite pigmentosa è un raro disturbo genetico che causa la morte graduale dei fotorecettori, portando alla cecità. Gli scienziati avrebbero quindi coltivato in vitro del tessuto sano, trapiantato poi nelle scimmie malate. In seguito al trapianto, le cellule staminali avrebbero cominciato non solo a differenziarsi nei diversi tipi di tessuto che formano la retina, ma si sarebbero legate al tessuto preesistente. Quest’ultimo punto era probabilmente il più delicato: affinché un trapianto del genere abbia successo, il tessuto ottenuto in laboratorio deve fondersi al resto dell’organo in maniera da non lasciare quasi traccia dell’avvenuta operazione.

Per il momento la tecnica è stata testata solo sulle scimmie, ma a breve partiranno i test sull’essere umano. I risultati ottenuti sui primati, in ogni caso, sembrerebbero promettenti. Inoltre, un approccio simile è stato elaborato per il trattamento della degenerazione maculare ed è già nella fase dei trial clinici.

Il trattamento per la degenerazione maculare è stato testato sull’essere umano nel mese di settembre, a Londra. La procedura prevede l’inserimento di un tubo di tessuto sano, ottenuto dalle cellule staminali del paziente stesso, nel retro della retina. Qui il tessuto si dovrebbe posizionare e sostituire il tessuto malato. L’operazione richiederebbe 45 minuti di tempo e un’anestesia locale.

Fonte: dailymail.co.uk

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