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Un cuore che batte grazie alle cellule staminali

Un cuore che batte grazie alle cellule staminali

25.03.2016

2 min di lettura

Un gruppo di scienziati del Massachusetts General Hospital ha ottenuto in laboratorio tessuto cardiaco funzionante, a partire da cellule staminali ottenute da cellule della pelle. Lo studio è un grosso passo in avanti per la creazione di organi funzionanti in l[...]

Un gruppo di scienziati del Massachusetts General Hospital ha ottenuto in laboratorio tessuto cardiaco funzionante, a partire da cellule staminali ottenute da cellule della pelle. Lo studio è un grosso passo in avanti per la creazione di organi funzionanti in laboratorio.

Per ottenere il tessuto, i ricercatori hanno usato cellule staminali adulte. Ciò significa che, in vista di possibili applicazioni a trattamenti futuri, si potrebbe ottenere il tessuto a partire dalle cellule del paziente stesso. Ciò eliminerebbe la necessità di trovare un donatore compatibile, nonché il rischio di rigetto legato al trapianto di tessuti estranei.

Benché la nuova tecnica non permetta ancora di ottenere un intero cuore pulsante, potrebbe essere molto utile per rigenerare organi danneggiati. Infatti crea un’impalcatura all’interno della quale cellule cardiache specializzate possono funzionare.

Le cellule staminali usate per la ricerca sono frutto di cellule della pelle trattate con RNA messaggero. L’RNA ha portato con sé alcune informazioni genetiche, contenenti l’ordine per le cellule di ridiventare cellule staminali. Le cellule staminali indotte sono state poi introdotte dentro alcuni cuori donati, che erano stati tutti giudicati inadatti per il trapianto.

Qualche giorno dopo, le cellule staminali sono diventate tessuto muscolare. I cuori sono stati quindi messi dentro un bioreattore con una soluzione nutriente, stimolati affinché imitassero le condizione di un cuore vivente. Nel giro di due settimane, il nuovo tessuto muscolare stava supportando ampie regioni di cellule, dimostrando di riuscire a contrarsi in risposta alla stimolazione elettrica.

La scoperta potrebbe essere determinante per sostituire tessuto cardiaco danneggiato.

Fonte: mirror.co.uk

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