Wróć

Il nostro servizio è disponibile

Prenota una consulenza

Contattaci
Una penna per la stampa 3D ripara i danni da osteoartrite

Una penna per la stampa 3D ripara i danni da osteoartrite

05.06.2017

2 min di lettura

Dal Centre for Medical Discovery in Australia arriva una nuova tecnica per prevenire l'insorgere dell'osteoartrite. Sfrutta la tecnologia della stampa 3D per riparare ossa, tendini e perfino tessuti molli. I ricercatori hanno infatti creato una penna che stampa cellule stami[...]

Dal Centre for Medical Discovery in Australia arriva una nuova tecnica per prevenire l’insorgere dell’osteoartrite. Sfrutta la tecnologia della stampa 3D per riparare ossa, tendini e perfino tessuti molli. I ricercatori hanno infatti creato una penna che stampa cellule staminali in 3D, riparando le lesioni date dalla malattia. Per il momento hanno sperimentato la tecnologia su pecore malate, ma il prossimo passo è l’applicazione sull’uomo.

Per ottenere l’inchiostro da inserire nella penna, gli scienziati coltivano alcune cellule staminali del paziente. Le inseriscono quindi in cartucce apposite. A questo punto la penna imprime le cellule su un idrogel, dove possono moltiplicarsi e convertirsi in tessuto. Nello specifico il tessuto ottenuto è la cartilagine, ma la stessa tecnica è applicabile per altri tipi di cellule.

Grazie alla penna stampante 3D si potrebbero riparare lesioni oggi impossibili da trattare. Applicata in tempi brevi su persone ancora giovani, la tecnica potrebbe prevenire o almeno rallentare l’osteoartrite. In questo modo le persone interessate potrebbero tornare alle loro attività normali e trovare sollievo contro il dolore. Gli atleti, inoltre, potrebbero proseguire più a lungo nella loro attività.

Dagli esperimenti sulle pecore la tecnologia è risultata di facile applicazione e sicura. La cartilagine ottenuta è inoltre molto più simile a quella naturale rispetto a quella ricavata dalle tecniche standard.  Il risultato è stato confermato da un confronto fatto usando tecniche diverse sugli stessi animali. Se così fosse anche per gli esseri umani, si ridurrebbe il numero di soggetti affetti dalla malattia in età adulta.

Fonte: ansa.it

Valuta l'articolo:

Quanto è stato utile questo post?

Cliccate su una stella per valutarla!

Valutazione media 0 / 5. Conteggio dei voti: 0

Nessun voto per ora! Sii il primo a valutare questo post.

(
0
(0)
)

Ti interesseranno anche