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Uso di cellule staminali ematopoietiche del sangue cordonale per l’immunoterapia antitumorale

Uso di cellule staminali ematopoietiche del sangue cordonale per l’immunoterapia antitumorale

02.02.2018

2 min di lettura

Le cellule staminali ematopoietiche sono oramai note da più di 30 anni per la terapia onco-ematologica nei casi di refrattarietà alla chemioterapia convenzionale o alle radiazioni.

I vantaggi delle cellule staminali cordonali rispetto alle c[...]

Le cellule staminali ematopoietiche sono oramai note da più di 30 anni per la terapia onco-ematologica nei casi di refrattarietà alla chemioterapia convenzionale o alle radiazioni.

I vantaggi delle cellule staminali cordonali rispetto alle cellule del midollo osseo sono da tempo noti per l’abilità di essere istocompatibili e pronte per l’uso.

Le cellule staminali ematopoietiche del sangue cordonale hanno, peraltro, la facoltà di essere facilmente espandibili in linfociti T differenziati e generano una risposta contro l’ospite molto più lieve rispetto a altre fonti di staminali.

Un lavoro uscito ora da un gruppo danese su Expert Review of Hematology indica queste cellule come i candidati ideali per l’immunoterapia contro i tumori e per l’ingegneria molecolare dei linfociti T per i vaccini con cellule dendritiche di derivazione cordonale con attività sinergica a quella antitumorale.

I vantaggi:

  • dose personalizzata di farmaci combinata al trapianto di cellule cordonali per una ricostituzione immunitaria
  • I linfociti T delle cellule cordonali sono più abili ad avere un effetto antitumorale rispetto ai linfociti T derivato dal sangue periferico
  • I linfociti T sono facilmente espandibili ex vivo e possono essere modificati geneticamente per ottimizzare l’effetto antitumorale oltre a generare una memoria immunitaria a lungo termine
  • L’Editing genomico è applicabile facilmente a queste cellule con i metodi TALEN e CRISPR- CAS9
  • I linfociti T cosi prodotti possono diventare un prodotto “off the shelf” come se fossero un vero e proprio farmaco antitumorale.
  • Cosi si ridurrebbero i costi dell’immunoterapia vista la quantità di campione crioconservati compatibili all’interno del nucleo familiare


Fonte: Expert Review of Hematology

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