Uno studio europeo mostra l’efficacia delle cellule staminali contro le fistole, una comune complicanza del Morbo di Crohn. Potrebbe essere il primo passo per nuovi trattamenti contro questo disturbo debilitante, riduce[...]
Uno studio europeo mostra l’efficacia delle cellule staminali contro le fistole, una comune complicanza del Morbo di Crohn. Potrebbe essere il primo passo per nuovi trattamenti contro questo disturbo debilitante, riducendo il ricorso alla chirurgia. Lo studio ha coinvolto anche un gruppo di ricerca del Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali dell’Ospedale Humanitas di Milano.
La Malattia di Crohn è una patologia propria del primo mondo, diagnosticata soprattutto in giovani tra i 20 e i 25 anni. Colpisce l’apparato gastrointestinale con infiammazioni croniche, in particolare l’intestino tenue e il colon. Con il tempo può portare a ulcere che bucano l’intestino e formano delle fistole, coinvolgendo gli organi vicini. Le fistole sono una complicazione molto comune, ma difficile da trattare. Spesso è necessario ricorrere a trattamenti pesanti, come immunosoppressori sistemici e operazioni chirurgiche. Il nuovo studio potrebbe però ridurre drasticamente il ricorso al bisturi.
I ricercatori hanno coinvolto 212 pazienti di Crohn tra il 2012 e il 2015, recuperandoli presso 49 ospedali sparsi in tutto il mondo. I pazienti soffrivano tutti di fistole perianali. Di questi 107 hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali mesenchimali, mentre 105 sono stati trattati con il placebo. Dopo 24 settimane, si erano cicatrizzate le fistole del 50% dei pazienti del primo gruppo, contro il 34% del secondo. Le risposte dei pazienti trattati con le cellule staminali sono state buone e le fistole si sono cicatrizzate completamente.
Le tecniche attuali contro le fistole sono spesso inefficaci: a causa dell’estensione dell’infiammazione, solo un terzo trae beneficio dai trattamenti farmacologici attuali. Al contrario, il trattamento con le cellule staminali mesenchimali promette risultati migliori e molto più duraturi.
Fonte: corriere.it
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