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Remissione totale dalla Leucemia grazie alla terapia CAR-T in una bambina
Il trapianto con cellule staminali ematopoietiche riduce la disabilità dei pazienti con sclerosi multipla attiva avanzata
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A inizio 2021, Emma Leeming è convinta di avere una vita normale e tutto sommato buona: lavora come insegnante d’inglese ed è sposata con due figli. La vita normale di una quarantenne normale. Finché un giorno – normale – non inizia a sentirsi stanca.

Quando lavori a tempo pieno e sei anche mamma, arrivi a fine giornata quasi sempre sfinita. Questa volta, però, alla solita stanchezza si somma qualcosa di strano: Emma comincia ad avvertire un dolore al petto all’inizio soffocato, poi sempre più forte. Tira avanti fino alla chiusura della scuola, quando collassa a terra svenuta. Il marito chiama subito un’ambulanza ed è qui che la vita dell’insegnante deraglia.

I medici del pronto soccorso si rendono conto che c’è qualcosa che non va: la sua non è semplice stanchezza. Fanno ricoverare Emma e la sottopongono a un ciclo di test.

Non è stanchezza, infatti. È leucemia.

È leucemia mieloide acuta, per essere più precisi, con sarcoma mieloide in pancreas, utero e fegato. Un modo complicato per dire una cosa semplice, ovvero che la bella e normale vita di Emma sta per finire. Le probabilità che sopravviva altri cinque anni sono del 15% o poco più.

Emma decide di combattere nonostante le possibilità siano ridotte al lumicino. Si sottopone a radioterapie e chemioterapie che uccidono il suo sistema immunitario, chiusa in ospedale lontana da tutti coloro che ama. Per fortuna trovano un donatore di midollo compatibile e riescono a fare il trapianto, ma questo la costringe a trascorrere il Natale da sola, chiedendosi se ce la farà davvero.

Potrebbe morire lì, da sola, stroncata da un raffreddore o da quelle stesse cellule che dovrebbero salvarla. Al contrario delle staminali del cordone, le staminali del midollo sono fin troppo soggette a rigetto.

Eppure, Emma non muore. Non ancora, almeno.

Oggi, la leucemia di Emma è in remissione e lei potrà trascorrere il Natale con suo marito e i suoi figli, questa volta. Non sa come andranno i prossimi mesi, se rientrerà in quel 15% di persone che sconfiggono il tumore e riescono a vivere una vita lunga, sana.

Sappiamo che le staminali le hanno regalato un Natale sereno, normale. Per il momento, è tutto ciò che conta.

Fonte: yorkshirepost.co.uk

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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