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La pressione in gravidanza: come tenerla sotto controllo

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Uno dei controlli più frequenti e basilari in gravidanza è quello della pressione. La forza con cui il sangue attraversa i vasi, infatti, influenza la salute dell’intero organismo. Dell’intero organismo e dell’organismo del feto, se sei incinta.

Visto quant’è importante, come tenere la pressione sotto controllo durante la gestazione? Quali sono le possibili conseguenze di una pressione troppo alta o troppo bassa?

Pressione in gravidanza: tutto quello che devi sapere

Si definisce “pressione arteriosa” la forza con cui il sangue attraversa i vasi sanguigni di tutto il corpo, dalle estremità dei piedi fino al cervello. Questa forza viene influenzata soprattutto da tre fattori:

  1. la viscosità del sangue;
  2. le contrazioni del cuore;
  3. l’elasticità e la resistenza dei vasi sanguigni.

Tutti e tre questi fattori vengono a propria volta determinati dalla genetica, dagli ormoni e dallo stile di vita. Ad esempio, fumo e sedentarietà irrigidiscono le pareti dei vasi sanguigni e rendono più difficile far scorrere grosse quantità di sangue, aumentando la pressione. Alcune persone, invece, soffrono di ipertensione pur facendo movimento e mangiando sano, a causa di fattori genetici.

Quando una donna resta incinta, i cambiamenti ormonali influenzano anche la pressione. Il progesterone, connesso a molti cambiamenti in gravidanza, determina infatti un abbassamento della pressione arteriosa. Quali sono le cause e le conseguenze?

Pressione bassa e gestazione

La pressione bassa è un disturbo tipico del primo trimestre di gravidanza e, salvo qualche caso, è innocuo sia per la donna sia per l’embrione.

La causa principale è il progesterone, appunto, che modifica l’organismo materno affinché possa accogliere l’embrione e farlo crescere. A questo scopo, stimola lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni nella zona dell’utero e fa dilatare quelli preesistenti, aumentando l’afflusso di sangue nei genitali e nel seno.

A causa della vasodilatazione, nel primo trimestre di gestazione la pressione sanguigna crolla. Se tutto va bene, aumenterà pian piano lungo il secondo e il terzo trimestre, fino a tornare a livelli simili a quelli precedenti la gravidanza.

Possiamo quindi dire che la pressione bassa è normale in gravidanza, ma questo non la rende meno fastidiosa: le gambe pesanti, la ritenzione idrica, le vene varicose sono tutte conseguenze della pressione bassa.

pressione alta gravidanza

Foto di CDC su Unsplash

Pressione alta in gravidanza

Rispetto alla pressione bassa, la pressione alta in gravidanza è molto più rischiosa sia per la donna sia per il nascituro. Tra le patologie della gravidanza, è quella che causa in assoluto più morti durante la gestazione, dato che predispone madre e bambino a complicazioni talvolta letali.

Per il bambino, l’ipertensione in gravidanza aumenta il rischio di:

  • distacco della placenta;
  • arresto dello sviluppo fetale;
  • aborto spontaneo;
  • parto pretermine.

Per la mamma, aumenta il rischio di:

  • emorragie interne;
  • formazione di trombi;
  • insufficienza epatica e renale.

A causa della pressione alta, infatti, la placenta riceve meno sangue del necessario e quindi il bambino riceve meno nutrienti e ossigeno. Inoltre, la pressione eccessiva mette cuore e organi interni sotto stress, specie quelli più vascolarizzati come i reni o la placenta. Nei casi peggiori, l’afflusso irregolare di sangue arriva a provocare la formazione di coaguli, bloccando del tutto il passaggio del sangue.

Quali sono le cause dell’ipertensione

Come accennato sopra, la pressione arteriosa viene influenzata da diversi fattori. Una donna incinta in buona salute dovrebbe avere la pressione più bassa rispetto alla norma, a causa dell’azione degli ormoni. Eppure, l’ipertensione interessa circa il 6-8% delle gravidanze. Perché?

  1. Ipertensione cronica: se la madre soffriva di ipertensione prima della gravidanza, il problema continuerà a presentarsi anche durante la gravidanza.
  2. Ipertensione gestazionale: la placenta non si è sviluppata a dovere ed è irrorata da pochi vasi sanguigni, il che provoca un aumento della pressione materna. Questa forma di ipertensione dura solo il tempo della gravidanza, ma rappresenta comunque un grosso rischio.
  3. Preeclampsia: esiste una correlazione tra preeclampsia e ipertensione. L’ipertensione cronica aumenta il rischio di preeclampsia; da parte sua, l’ipertensione gestazionale è uno dei sintomi della preeclampsia.
  4. Stato di salute precario: malattie cardiovascolari, diabete, obesità, ansia, età avanzata sono tutte possibili cause di pressione alta in gravidanza.

La pressione determina il sesso del nascituro?

La pressione alta o bassa è quindi determinante per la salute della donna e del feto che porta in grembo. Si dice che la pressione possa addirittura influenzare il sesso del nascituro. È vero?

Secondo uno studio della Columbia University, esiste una correlazione tra pressione alta in gravidanza e probabilità che il bambino sia maschio o femmina. In condizioni di forte stress, quando la pressione materna aumenta per periodi prolungati, è meno probabile che nasca un maschio. Non è ancora chiaro perché questo accada, anche se c’è una teoria in merito.

Pare che embrioni e feti maschi siano più vulnerabili rispetto alle femmine. Il numero maggiore di femmine nate in condizioni di stress e ipertensione, quindi, potrebbe essere causato da un numero maggiore di aborti spontanei ai danni dei maschi. Questa sarebbe un’ulteriore prova degli impatti negativi della pressione alta.

Valori ottimali della pressione in gravidanza

Ormai è chiaro: la pressione va tenuta sotto controllo. Quali sono però i valori ottimali per una donna incinta, fermo restando che un po’ di pressione bassa è normale?

Per una donna, i valori ottimali sono 120 per la pressione sistolica (la massima) e 80 per la pressione diastolica (la minima).

Fino alla metà del secondo trimestre di gravidanza, la pressione si attesta sui 90/60 mmHg (90 di massima e 50 di minima). Sono valori bassi rispetto a quelli ottimali, ma comunque sicuri e normali per una donna incinta; sotto di essi, si parla di pressione bassa in gravidanza.

Di solito, la diagnosi di ipertensione avviene quando si raggiungono 140/90 mmHg. In gravidanza, però, l’allarme scatta già quando la pressione raggiunge i 135/85 mmHg.

Sintomi di pressione alta e bassa

Qualche volta, i sintomi della pressione alta e i sintomi della pressione bassa si sovrappongono. Entrambe le condizioni causano:

  • ritenzione idrica;
  • visione offuscata.

Per il resto, la sintomatologia è molto diversa.

La pressione bassa si manifesta con:

  • stanchezza persistente;
  • affaticamento;
  • nausea;
  • capogiri che possono causare perfino svenimenti.

Si tratta di disturbi quasi sempre innocui, anche se fastidiosi. Quello potenzialmente più pericoloso è lo svenimento, dato che può provocare cadute sulla pancia o traumi cranici. In qualche raro caso, la pressione scende così tanto da provocare sofferenza cerebrale: il sangue scorre così lentamente da non riuscire più a ossigenare il cervello.

I sintomi della pressione alta sono:

  • mal di testa persistente;
  • tachicardia;
  • dolore addominale;
  • proteine nelle urine, a propria volta sintomo di anomalie nella funzionalità dei reni.

Calcolo della pressione in gravidanza

Un momento di stress o un grosso spavento possono causare un momentaneo aumento della pressione. Per questo motivo, la pressione si calcola mediante due rilevazioni fatte sullo stesso braccio, eseguite ad almeno 15 minuti l’una dall’altra. Se entrambe le rilevazioni danno risultati anomali, si ripete l’esame dopo 6 ore circa.

La presenza di un medico può essere fonte di stress, per alcune donne. In tal caso, puoi misurare la pressione anche a casa, mediante appositi strumenti acquistabile online. Attenzione però a seguire le seguenti regole.

  1. Stare seduta, in una posizione rilassata.
  2. Rilassarsi per qualche minuto.
  3. Usare sempre lo stesso macchinario.
  4. Eseguire l’esame almeno una o due ore dopo aver fatto attività fisica.
  5. Evitare di misurare la pressione in condizioni di digiuno o disidratazione.

La pressione sistolica dovrebbe essere di 90-120, mentre la pressione diastolica dovrebbe essere di 60-85. La paziente dovrebbe concentrarsi sulla pressione massima, quella da monitorare in caso di anomalie; la pressione minima è rilevante soprattutto per il medico che analizza i dati.

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Foto di CDC su Unsplash

Valori limite: quando preoccuparsi?

Per definire i valori limite della pressione, dobbiamo fare una distinzione tra adulti sani non in gravidanza e donne in gravidanza.

In una donna sana e non incinta, 140/90 mmHg sono valori borderline: vanno tenuti d’occhio per evitare che si alzino ulteriormente, ma rimaniamo nell’ipertensione di Grado 1. Da 150/95 mmHg, si inizia a parlare di ipertensione lieve o di Grado 2; le cose si fanno più preoccupanti. L’ipertensione grave è da 180/110 mmHg in su.

Una donna incinta deve però tenere conto anche della salute del bambino. Anche una pressione non particolarmente alta può compromettere l’ossigenazione della placenta e quindi lo sviluppo fetale. Per questa ragione, già 135/85 mmHg sono valori di guardia.

Considerando che la pressione dovrebbe essere un po’ più bassa del normale, in gravidanza i valori limite sono 140/90 mmHg: sopra questa soglia, la futura mamma dovrebbe rivolgersi al proprio ginecologo. Se i valori rimangono simili, va considerata la terapia farmacologica; se siamo nel terzo trimestre, potrebbe essere necessario programmare il parto un po’ prima del termine.

Come abbassare la pressione in gravidanza

Alcune persone soffrono di ipertensione senza causa apparente: la loro genetica li predispone a questa condizione. In casi del genere, l’unica cosa da fare è seguire le indicazioni del medico e monitorare la gravidanza. Detto questo, è innegabile che esistano fattori esterni che aumentano il rischio di ipertensione.

Per prevenire e abbassare la pressione in gravidanza, può essere utile fare queste cose.

  1. Smettere di fumare, se non lo si è già fatto. Oltre che essere dannoso per il nascituro, il fumo indurisce le pareti venose e riduce la loro capacità di dilatarsi al bisogno. In gravidanza, questo si traduce in un maggior rischio di ipertensione.
  2. Mantenere il peso forma anche in gravidanza, nei limiti del possibile. In questa fase, è normale prendere diversi chili di grasso e di ritenzione idrica; ci sarà tempo per perderli, dopo il parto. Ciononostante, essere molto sovrappeso oppure obesa mette sotto sforzo il cuore, aumentando così il rischio di ipertensione.
  3. Ridurre il sale e, così facendo, la quantità di sodio nel sangue. Il sodio in eccesso richiama acqua nel sangue, infatti, aumentandone il volume all’improvviso. I vasi sanguigni sono tutto d’un tratto stroppo stretti per il volume del sangue, il che provoca un aumento della pressione.
  4. Fare attività fisica, soprattutto aerobica. Esercizi di resistenza, come la corsa o la camminata sportiva, aumentano la potenza del muscolo cardiaco e la sua capacità di pompare sangue. Inoltre, pare che l’esercizio fisico abbia un blando effetto vasodilatatore, specie sui vasi sanguigni periferici.

Cosa fare in caso di pressione bassa

Come agire contro la fastidiosa pressione bassa, invece? I consigli visti sopra sono ottimi anche in questo caso, dato che indirizzano la futura mamma verso uno stile di vita più sano. Per alzare la pressione bisogna però agire in altro modo.

  1. Rimanere idratata. La disidratazione riduce la pressione arteriosa: il sangue contiene meno acqua, ha un volume minore e quindi la pressione si riduce.
  2. Mangiare frutta e verdura fresca (sempre ben lavata): idrata e fornisce vitamine e sali minerali.
  3. Mangiare poco e frequentemente: lo stomaco fa meno fatica a digerire e quindi richiama meno sangue, riducendo il rischio di cali di pressione. Questo consiglio è utile anche contro le nausee gravidiche.
  4. Evitare vestiti e scarpe strette, che ostacolano la circolazione del sangue.
  5. Usare le calze elastiche pensate per l’insufficienza venosa, che aiutano il sangue a risalire dai piedi. Prima di comprarle, meglio però parlarne con il ginecologo.

 

Sia in caso di pressione alta sia in caso di pressione bassa, è importante che la futura mamma riesca a ritagliarsi qualche momento di serenità e pace. Lo stress ha infatti un effetto negativo sulla pressione e sulla salute in generale.

Un modo per affrontare la gravidanza con maggiore serenità consiste nel conservare le cellule del cordone ombelicale. Le cellule staminali cordonali sono infatti un’assicurazione per il bambino in arrivo e, di conseguenza, uno strumento per aumentare la serenità della mamma.

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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