L’impiego delle cellule staminali vede il suo futuro prossimo nella medicina rigenerativa che si occupa di terapie mirate alla ricostruzione di tessuti ed organi irrimediabilmente danneggiati. E la strada è ormai aperta anche in Italia dove nello scorso mese di dicembre un paziente che perse la vista da un occhio a causa di un incidente con l’acido solforico, è stato sottoposto ad un intervento dalla tecnica del tutto innovativa per ricostruire la cornea danneggiata. Successo tutto italiano di un gruppo di ricercatori del Centro di Medicina Rigenerativa ‘Stefano Ferrari’  gestito dall’’Universita’ di Modena e Reggio Emilia.
Per l’intervento sono state utilizzate le cellule staminali prelevate durante una biopsia dalla cornea dell’occhio sano dello stesso paziente. Attraverso coltura in vitro, le cellule staminali prelevate hanno permesso di ottenere un vero e proprio epitelio corneale, che è stato  successivamente impiantato proprio nell’occhio che presentava la cornea ormai compromessa. Nell’attesa di conoscere l’esito finaledel trapianto, gli specialisti del Policlinico di Modena si dicono fiduciosi. L’intervento ha portato un decorso post-operatorio che offre delle buone possibilità di recupero. Intanto l’utilizzo delle cellule staminali dello stesso paziente ha azzerato totalmente, in quanto autologhe, la possibilità di rigetto legata al trapianto classico da donatore (trapianto allogenico), unica pratica utilizzata finora nel nostro paese. A sostenerlo è lo stesso professor Gian Maria Cavallini, direttore della Struttura Complessa di Oculistica del Policlinico di Modena. E ribadisce inoltre che il trapianto autologo delle cellule staminali offre non solo la possibilità di superare la problematica della compatibilità e quindi di un eventuale rigetto, ma anche di rendere ottimale il risultato dell’intervento effettuato, in termini di recupero della vista.

Fonte: Aduc