Nel corso del 56° Congresso dell’American Society of Ematology (ASH), a cui hanno partecipato oltre 20mila medici di tutto il mondo, sono emerse nuove possibili terapie per combattere alcuni tumori del sangue, tra cui il Linfoma di Hodgkin associato ad Hiv. Nel trattamento di questa patologia sta emergendo la possibilità di utilizzare il trapianto di cellule staminali: fino ad oggi questo trattamento non era preso in considerazione per via del fatto che i pazienti fossero immuno-compromessi, ma nuove ricerche hanno donato una speranza per il futuro. Gli studiosi del National Cancer Institute Bone Marrow Transplant Clinical Trials Network si sono avvalsi della collaborazione dell’AIDS Malignancy Consortium per condurre uno studio multicentrico condotto su 40 pazienti con Hiv, affetti anche da Linfoma di Hodgkin persistente o da linfoma non-Hodgkin, e sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali ad alte dosi. I risultati emersi sono positivi: a cento giorni dal trapianto, il 92,3% dei pazienti ha ottenuto una risposta completa al trattamento, uno di essi ha avuto una remissione parziale e solo due hanno avuto una recidiva.  “Questi sorprendenti dati dimostrano che il trapianto autologo di cellule staminali può essere efficace, tollerabile e non troppo tossico per i pazienti con linfoma associato all’Hiv” commenta il ricercatore Joe   Alvarnas.  Risultati importanti, che hanno dato nuove speranze per il futuro ed hanno dimostrato che ” l’Hiv o l’Aids non dovrebbero rappresentare una barriera al trapianto autologo di cellule staminali per i pazienti che rientrano nei criteri di elegibilità.”