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Riparare le artrosi con le cellule mesenchimali: una realtà italiana
Cellule staminali mesenchimali per il danno ischemico
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Lesioni articolari e PRP: se ne parla a Taranto

Stiramenti muscolari, lesioni tendinee parziali, osteoarticolari e del menisco possono colpire i 22 milioni di italiani che svolgono regolarmente attività fisica. Il Plasma Ricco di Piastrine (PRP), associato alla radiofrequenza, favorisce la riparazione di questi danni, spesso causati dallo sport. Un’innovazione tecnologica davvero importante, soprattutto con l’arrivo della primavera e la diminuzione delle restrizioni da Covid-19, che incoraggiano la ripresa delle attività all’aperto, con gli inevitabili primi piccoli infortuni. Di questo e di molte altre applicazioni dei trattamenti si parlerà a Taranto, in occasione del convegno nazionale ‘Medicina Rigenerativa Today’, organizzato dalla SIMCRI – Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica, a cui parteciperanno clinici di grande rilevanza nel settore.

Il Plasma Ricco di Piastrine è un trattamento locale e praticamente indolore, spesso utilizzato per il recupero da lesioni a carico di muscoli, ossa, legamenti e articolazioni – spiega il professor Eugenio Caradonna, presidente SIMCRI –. I fattori di crescita rilasciati dal PRP facilitano l’insediamento delle cellule staminali circolanti nel luogo dell’infortunio, che poi agiscono per favorire la riparazione del danno tissutale interagendo con le cellule staminali residenti. Recentemente, l’innovazione tecnologica ha mostrato come, in associazione alla radiofrequenza, sia in grado di garantire una ripresa ancora più rapida e completa. Può rivelarsi un grande alleato per chi pratica attività fisica: ne fanno uso sia atleti come la sciatrice Sofia Goggia, sia gli sportivi amatoriali, 22 milioni di italiani. Anche una semplice corsa all’aperto può infatti causare dolori e infiammazione. Il trattamento è consigliato anche per facilitare il percorso riabilitativo dopo un intervento chirurgico, quando indicato dal fisiatra o dal medico sportivo. In questo ambito assumono di particolare importanza le ricerche svolte presso il Centro di Nanofotonica e Optoelettronica per la Salute dell’Uomo di Benevento, diretto dal Prof. Andrea Cusano.

Il Plasma Ricco di Piastrine viene impiegato anche per la risoluzione di patologie come fascite plantare, osteoartrosi e ulcere croniche, come quelle da diabete – sottolinea il professor Bruno Amato, dell’Università Federico II di Napoli –. Si tratta di problemi in grande aumento, a causa del generale invecchiamento della popolazione. In particolare, le ferite aperte sono una vera e propria emergenza epidemiologica su cui è necessario intervenire per sviluppare trattamenti sempre più efficaci: il PRP combinato alla radiofrequenza è uno di questi.

Un altro campo di applicazione del PRP è quello medico-estetico – dichiara il Dr. Giuseppe Scarlino, del Mediterraneo Medical Center di Taranto –. Le piastrine, infatti, rappresentano un grande aiuto per il rinnovamento cellulare e permettono di intervenire sia su inestetismi come rughe e invecchiamento precoce, che su patologie più impattanti, come alopecia aerata e androgenetica.”

 

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