Un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto e dell’Ottawa Hospital hanno trovato un modo per far regredire l’osteoporosi usando le cellule staminali. Per il momento la ricerca è stata condotta solo sui topi, ma i primi risultati sono incoraggianti.
L’osteoporosi colpisce 200 milioni di persone nel mondo ed è un disagio cronico. Esistono una forma di osteoporosi post-menopausa, che colpisce le donne, e una legata all’età che colpisce sia uomini che donne. La malattia provoca la diminuzione della struttura interna delle ossa, lasciando le ossa più sottili, meno dense e più propense alla rottura. Alcuni tipi di rottura, come quella dei fianchi, possono essere molto invalidanti e talvolta portare alla morte.
I ricercatori hanno trovato una correlazione tra l’osteoporosi legata all’età e la mancanza di cellule staminali mesenchimali. Hanno quindi deciso di trapiantare cellule staminali prese da cavie sane in alcune cavie malate. A sei mesi dal trapianto, l’osteoporosi sarebbe regredita e molte ossa avrebbero ritrovato la loro funzionalità. Anche l’architettura interna delle ossa, normalmente compromessa dall’osteoporosi, sarebbe tornata alla normalità.
Il prossimo passo della ricerca sono i trial clinici. Il team sta conducendo alcuni test preliminari su gruppi di pazienti affetti da osteoporosi. Se questi primi trial mostreranno un miglioramento delle condizioni delle ossa, seguirà una ricerca sull’uomo lunga cinque anni.
Fonte: news.engineering.utoronto.ca