Un gruppo di ricerca coreano ha testato un mix di cellule staminali del cordone ombelicale e acido ialuronico, con l’obiettivo di rigenerare zone della cartilagine articolare danneggiate. I trial hanno coinvolto un gruppo di pazienti affetti da osteoartrite, seguiti per 7 anni dopo l’ultima fase del trattamento. Il medicinale si è dimostrato sicuro e rientra nei parametri fissati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. I risultati paiono soddisfacenti anche in termini di efficacia.

Il medicinale è prodotto mediante cellule staminali mesenchimali derivate da sangue cordonale umano, unite a un idrogel di acido ialuronico. Ciò facilita l’uso del medicinale, che può essere applicato direttamente sulle parti lese. I ricercatori l’hanno usato su pazienti affetti da osteoartrite di grado 3 e di grado 4, quindi a uno stadio molto grave. Soprattutto in queste forme di osteoartrite, la cartilagine consumata è impossibile da recuperare, con importanti conseguenze sulla mobilità. Applicando il medicinale sulle zone critiche, invece, le cellule staminali del cordone ombelicale stimolano la rigenerazione della cartilagine articolare.

La International Cartilage Repair Society ha attestato i primi miglioramenti 12 settimane dopo il trattamento, mediante un’operazione di artroscopia. L’artroscopia ha evidenziato i primi segni di rigenerazione dei tessuti. Dopo 24 mesi, la società ha verificato gli effetti del medicinale sul dolore e sulle capacità di muoversi. A 1 anno dal trattamento, gli esami istologici hanno mostrato lo sviluppo di cartilagine ialina, ancora presente altri 2 anni dopo. A 7 anni dal trattamento, nessuno dei pazienti ha mostrato reazioni avverse gravi o sviluppo di tumori. La cartilagine rigenerata ha inoltre mostrato di essere durevole ed efficace.

La speranza dei ricercatori è ottenere un trattamento riconosciuto contro l’osteoartrite, che consenta un recupero delle funzioni motorie dei pazienti. Per avere una maggiore sicurezza, sarà però necessario proseguire con i trial su un numero più ampio di pazienti. Intanto lo studio è l’ennesima dimostrazione di quanto la conservazione del cordone ombelicale possa essere importante.

Fonte: stemcellstm.alphamedpress.org