Uno studio coreano analizza gli effetti delle cellule staminali del cordone ombelicale sui danni da ictus ischemico. I test su modelli animali mostrano risultati incoraggianti: ad una settimana dall’infusione le cavie mostravano un numero crescente di neuroni appena nati. Ciononostante, la sicurezza e gli effetti sull’uomo sono ancora da dimostrare.

I ricercatori hanno indotto un ictus ischemico in alcune cavie. Dopodiché hanno iniettato loro cellule staminali del cordone ombelicale. A una settimana dal trapianto, hanno monitorato le zone del cervello danneggiate dall’ictus, per verificarne le condizioni. In una situazione normale, si registra un’alta densità di cellule microgliali attive, ovvero che cellule che provvedono alla risposta neuroinfiammatoria. Nel caso delle cavie, invece, i ricercatori hanno osservato un numero limitato di queste cellule, il che suggerisce una parziale soppressione dell’infiammazione.

Una reazione che potrebbe spiegare l’alto numero di neuroni neonati osservati nelle cavie, che hanno contribuito al parziale ripristino delle funzioni comportamentali e strutturali.

Lo studio mette a confronto trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale e di cellule staminali adulte. Dall’analisi comparata emerge che il trapianto del primo tipo ha effetti molto più incisivi. I topi trattati in questa maniera hanno mostrato un migliore recupero delle proprie funzionalità. Ciò apre le porte allo sviluppo di un trattamento anche per i pazienti che non possono accedere alla terapia trombolitica.

Fonte: impactjournals.com