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Un vaccino antitumorale basato sulle cellule staminali retro-indotte

L’idea di usare cellule staminali embrionali per la vaccinazione non è nuova. Nel 1906, Georg Schöne, un assistente del biochimico Paul Ehrlich, osservò per primo che la vaccinazione dei topi con tessuto fetale portava al rigetto di tumori trapiantati.

Ciò nonostante, la sicurezza e l’etica inerenti le cellule staminali embrionali ha bloccato l’avanzamento della ricerca.

Su Cell Stem Cell, Joseph Wu e colleghi ora dimostrano che le cellule staminali indotte a partire da cellule somatiche indotte possono essere manipolate per creare vaccini con efficacia profilattica per il controllo della crescita tumorale nel modello murino per il mesotelioma, il tumore del seno e il tumore della pelle.

Il razionale alla base dell’uso delle cellule retro-indotte riguarda la sovrapposizione dei geni espressi dalle stesse cellule tumorali.

Il maggiore vantaggio dell’uso delle cellule staminali pluripotenti è come antigene di vaccini antitumorali per educare il sistema immunitario a reagire a sua volta agli antigeni tumorali, una sorta di primer immunologico su larga scala.

Fonte: Nature Biochemical Engineering

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