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Farmaci in Gravidanza, una piccola guida

farmaci gravidanza

Il tema dei farmaci in gravidanza è da sempre fonte di preoccupazioni e di discussioni. I malanni di stagione, le febbriciattole e i piccoli malesseri portano infatti con sé aspirine e anticongestionanti. A questi si sommano il vaccino antinfluenzale, il vaccino contro il Covid-19, i farmaci contro le nausee, gli antiemicranici…

Come mettere ordine l’enorme offerta di prodotti farmacologici destinati alle future mamme?

Quali medicinali sono sicuri in gravidanza e quali sarebbero invece da evitare?

In questa piccola guida, esamineremo i principi generali per curarsi in modo consapevole. Bisogna però sempre tenere a mente la cosa più importante: prima di prendere qualsiasi cosa, nel dubbio è sempre bene parlare con il proprio medico o con il proprio ginecologo.

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Farmaci e gravidanza: una panoramica generale

Secondo il manuale MSD, oltre il 50% delle donne assume farmaci senza prescrizione medica in gravidanza. Eppure, i medici sconsigliano di assumere medicinali in questo periodo, se non per stretta necessità.

Non esiste infatti una lista di farmaci del tutto sicuri in gravidanza, specie se assunti nel modo sbagliato e senza controllo medico. I principi attivi contenuti in molti medicinali superano la barriera della placenta e interagiscono con lo sviluppo del feto. A volte si fermano oltre la placenta, ma ostacolano indirettamente lo sviluppo fetale. Alcuni farmaci restringono i vasi sanguigni, riducendo l’apporto di ossigeno alla placenta; altri provocano contrazioni uterine.

Detto questo, sarebbe sbagliato demonizzare tutti i farmaci. Non si può interrompere una terapia farmacologica di punto in bianco, né stare male per paura di prendere un’aspirina. Piuttosto, bisogna prendere atto dei rischi connessi ai farmaci e agire di conseguenza.

Eccipienti e principi attivi da evitare

Ci sono farmaci che sono sempre vietati in gravidanza, in quanto contengono eccipienti e principi attivi pericolosi per il feto. I medicinali in questione vanno eliminati del tutto, in quanto potrebbero provocare malformazioni e ritardi cognitivi nel bambino.

Qualora facessero parte di una terapia seguita dalla madre, ginecologo e specialista di riferimento concorderanno una terapia alternativa per il periodo della gravidanza.

Acitretina e Tretinoina

Farmaci appartenenti al gruppo dei retinoidi e usati per il trattamento di psoriasi ed acne. Si legano alle cellule e ne riprogrammano l’espressione genica, motivo per cui sono da evitare in gravidanza.

Bosentan

Principio attivo usato per il trattamento dell’ipertensione; agisce anche sullo sviluppo fetale provocando ritardi fisici e cognitivi.

Dienestrolo

Estrogeno sintetico usato nel trattamento dei sintomi della menopausa. Assunto durante la gravidanza, aumenta il rischio di difetti cardiaci e di anomalie nello sviluppo degli arti.

Dutasteride e Finasteride

Farmaci usati per trattare la prostata ingrossata e di cui rimane traccia nello sperma. Bastano tracce del principio attivo per provocare malformazioni nei feti maschi, specie se il contatto avviene entro le prime 16 settimane.

Isotretinoina

Farmaco usato per casi gravi di acne, provoca malformazioni fetali e aumenta il rischio di aborto spontaneo.

Leflunomide

Si tratta di un farmaco usato nel trattamento della artrite reumatoide e vietato in gravidanza, dato che provoca gravi malformazioni fetali. Prima di rimanere incinta, bisognerebbe aspettare che i livelli di leflunomide nel sangue siano inferiori a 0,02 mg/l.

Misoprostolo

Il principio attivo viene usato per proteggere la mucosa gastrointestinale, ma è anche un abortivo.

Metotrexato

Il metotrexato è un farmaco chemioterapico, tossico per un eventuale embrione. Provoca malformazioni congenite e morte fetale, quindi andrebbe assunto solo in casi di estrema necessità.

Raloxifene

Modulatore selettivo dei recettori estrogenici, usato in menopausa per prevenire tumore al seno e osteoporosi. Va del tutto evitato prima della menopausa, specie in gravidanza.

Ribavirina

In combinazione con altri principi attivi, la ribavirina blocca l’infezione da epatite C. Assunta in gravidanza, può provocare gravi danni al feto.

Talidomide

Il più famoso tra i medicinali da evitare in gravidanza: venduto come farmaco antinausea, tra gli anni ‘50 e ‘60 provocò malformazioni e deficienze in migliaia di neonati.

Si possono usare medicinali omeopatici in gravidanza?

I medicinali omeopatici sono prodotti ottenuti diluendo e “dinamizzando” i cosiddetti “ceppi omeopatici”, ovvero sostanze di origine diversa. I ceppi possono essere minerali, vegetali e perfino animali. 

Dato che i principi attivi sono diluiti centinaia di volte, il più delle volte è impossibile rilevarne la presenza nei medicinali. Per questo motivo, i medicinali omeopatici hanno una tossicità minima e sono considerati sicuri nella quasi totalità dei casi. Ciononostante, vanno comunque trattati con prudenza in gravidanza. 

Oltre al principio attivo diluito, infatti, i prodotti omeopatici possono contenere piccole quantità di alcol e di altri eccipienti. Prima di assumerli è quindi bene consultare il ginecologo e il proprio medico curante.

Tipologie di farmaco

Una donna incinta dovrebbe evitare il più possibile di assumere farmaci, ma non sempre è possibile. Esistono quindi dei medicinali compatibili con la gravidanza, usati per combattere i disagi più comuni o nel trattamento di malattie croniche. I medicinali in questione sono più sicuri per la gestazione, pur comportando in ogni caso qualche piccolo rischio.

Prima di prendere i farmaci in elenco, bisogna comunque consultare il proprio ginecologo.

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Farmaci antinausea sicuri in gravidanza

La nausea è uno dei problemi più fastidiosi e comuni nel primo trimestre, tanto da essere considerata un sintomo precoce di gravidanza. Per combatterla si usano tisane allo zenzero e spuntini a base di gallette, ma non sempre bastano. Qualche volta, serve un farmaco specifico per la nausea o per il reflusso.

Gli antinausea considerati sicuri in gravidanza contengono:

  • piridossina, una delle forme in cui si presenta la vitamina B6 e usata anche contro l’avvelenamento da funghi;
  • metoclopramide, principio attivo che facilita lo svuotamento dello stomaco e contrasta il reflusso;
  • protetazina, antistaminico usato contro gli stati allergici e consigliato anche contro la nausea gravidica;
  • doxilamina, antistaminico usato in combinazione con la piridossina; rilassa il sistema nervoso e riduce la nausea.

Tra i principi attivi elencati, quello usato più spesso contro la nausea in gravidanza è la protetazina.

Antiemicranici

La pressione bassa aumenta il rischio di mal di testa e di emicranie, motivo per cui molte donne incinte ne soffrono. Le tisane a base di valeriana aiutano a lenire il dolore, ma possono poco contro le emicranie più forti. In casi del genere, i farmaci più consigliati sono:

  • paracetamolo, analgesico sicuro anche in gravidanza, purché preso in piccole quantità;
  • farmaci triptani, che stimolano la costrizione dei grandi vasi cranici e inibiscono il rilascio di agenti infiammatori.

L’assunzione di questi ultimi è però ancora oggetto di discussione, dato che ci sono pochi studi sugli effetti dei farmaci triptani in gravidanza.

Antidolorifici

Molte donne lamentano dolori al basso ventre nelle prime settimane di gestazione, qualche volta forti. Se la gravidanza è fisiologica, dovrebbero presentarsi soprattutto a fine giornata e passare nel giro di pochi giorni. Come farli passare, nel mentre?

I farmaci analgesici più consigliati in gravidanza sono:

  • paracetamolo, la prima scelta anche in caso di mal di testa e dolori articolari;
  • aspirina, che però potrebbe ritardare la data del parto, se presa a fine gestazione;
  • aspirinetta, aspirina a basse dosi usata anche per prevenire la preeclampsia.

Vanno invece evitati i farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene: presi nel primo trimestre, aumentano il rischio di malformazioni e di aborto spontaneo.

Quali antibiotici sono sicuri in gravidanza

Gli antibiotici andrebbero sempre usati con cautela, onde evitare lo sviluppo di ceppi batterici resistenti. Questo vale soprattutto per le donne incinte: pare che l’uso eccessivo di antibiotici in gravidanza sia dannoso per il microbiota intestinale del bambino.

Uno studio svedese ha mostrato una correlazione tra antibiotici in gravidanza e malattie infiammatorie intestinali. Una ragione in più per evitare il fai-da-te e assumere gli antibiotici solo dietro prescrizione, in caso in infezioni batteriche.

Gli antibiotici più sicuri in gravidanza sono:

  • amoxicillina, usata soprattutto per le infezioni delle vie urinarie;
  • ampicillina, che si usa per infezioni respiratorie, delle vie urinarie e gastrointestinali;
  • clindamicina, da usare solo in seconda battuta, se gli altri due antibiotici non hanno avuto effetto.

Gli antidepressivi sono sicuri in gravidanza?

Tra i medicinali consigliati in gravidanza, possiamo inserire anche gli antidepressivi? Questa classe di farmaci è vittima di un enorme stigma sociale, a prescindere; un eventuale stato di gravidanza non può che complicare la situazione.

Secondo l’ISTAT, in Italia il 5,4% di persone con più di 15 anni soffre di depressione; probabilmente i numeri sono ancora più alti, se teniamo conto di tutti i casi non diagnosticati e non trattati. Questi numeri hanno un impatto enorme anche sulla salute infantile.

Durante la gravidanza, lo stress materno può avere conseguenze negative anche sul feto e influenzarne lo sviluppo. Ecco perché gli psichiatri sconsigliano di interrompere i trattamenti in gravidanza. Piuttosto, la cosa migliore è programmare la gravidanza e, se necessario, concordare una nuova terapia da seguire durante i nove mesi.

Gli inibitori selettivi del reuptake di serotonina (o SSRI) sono gli antidepressivi più prescritti in generale, nonché gli antidepressivi più sicuri in gravidanza. Non solo non hanno conseguenze negative per il feto, ma riducono del 16% il rischio di parto prematuro.

Vaccinarsi in gravidanza è pericoloso?

La possibilità di vaccinarsi in gravidanza va valutata in base al tipo di vaccino: mentre alcuni vanno assolutamente evitati, ce ne sono altri che sono addirittura consigliati per la salute di mamma e bambino.

Tra i vaccini che è meglio non fare in gravidanza ci sono i vaccini contro:

  • MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia);
  • varicella;
  • HPV (papilloma-virus).

I primi due vaccini contengono virus vivi attenuati, sicuri per un adulto ma pericolosi per un feto. Per questa ragione, i medici consigliano di effettuarli prima di programmare una gravidanza, nel caso non si sia già immunizzati.

Il caso del vaccino anti-HPV è leggermente diverso, invece: non esistono evidenze che sia pericoloso in gravidanza; purtroppo, però, mancano anche studi che ne provino la sicurezza in gravidanza. Nel dubbio, meglio rimandare un’eventuale vaccinazione a dopo il parto.

Fatta eccezione per questi casi e pochi altri, una donna incinta si può vaccinare senza problemi.

Si può fare il vaccino Covid-19?

Il vaccino contro il Covid-19 è sicuro in gravidanza: ne parlammo a inizio 2021 e da allora non è cambiato nulla. Una donna incinta può fare tutte e tre le dosi raccomandate ad oggi, a partire dal secondo trimestre.

In realtà, non esistono controindicazioni alla vaccinazione nel primo trimestre. Come nel caso del vaccino anti-HPV, non abbiamo studi incentrati sugli effetti del vaccino in questo periodo gestazionale. Salvo urgenze, quindi, si consiglia di rimandare la vaccinazione di qualche settimana.

Vaccino dell’influenza: se e quando farlo

Se la gestazione si verifica in inverno, i medici consigliano di fare il vaccino antinfluenzale anche alle donne incinte. In questo modo la futura mamma protegge sia se stessa sia il bambino, che altrimenti sarebbe esposto al virus in un periodo molto delicato. Gli anticorpi della madre superano infatti la barriera della placenta, proteggendo anche il bambino nei suoi primi mesi di vita.

Il vaccino antinfluenzale va ripetuto ad ogni gravidanza, affinché il suo effetto protettivo sia esteso a ciascun bambino.

Vaccino pertosse in gravidanza: è pericoloso?

Un altro vaccino consigliato in gravidanza, indipendentemente dal periodo dell’anno, è il dTpa: vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare.

Effettuato tra la 27a e la 36a settimana di gestazione, il vaccino ha un effetto protettivo anche per il bambino. Gli anticorpi materni superano la barriera della placenta, proteggendo il piccolo per circa 6 mesi dopo il parto. Una protezione che a volte salva la vita: la pertosse può risultare letale, se contratta nei primi mesi di vita.

Proprio come il vaccino dell’influenza, il vaccino dTpa va ripetuto ad ogni gravidanza.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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